Dopo vent’anni il Centro-sinistra perde Torino
Torino – Torino, storicamente considerata una città operaia e “di sinistra” è diventata una delle capitali della vittoria del Movimento 5 Stelle alle elezioni amministrative di giugno. Al ballottaggio, andato in scena domenica 19 giugno, Chiarra Appendino ha sconfitto in maniera netta il sindaco uscente Pierò Fassino.
La sconfitta di Torino fa particolarmente male ai vertici nazionali del PD e al Premier Renzi: Torino, infatti, era rimasta fedele alle coalizioni di centrosinistra dagli anni Novanta, in cui era stata introdotta l’elezione diretta dei sindaci, e l’attuale sindaco, Piero Fassino, si era schierato apertamente con il premier. Dal punto di vista della squadra di governo, dunque, questa sconfitta non é solo politica, ma anche personale.
Finito il confronto elettorale, il centro-sinistra torinese si interroga sui motivi di questa inattesa sconfitta elettorale. A nostro avviso, i vertici dei partiti di centro-sinistra erano troppo sicuri di ottenere i voti di coloro che storicamente indirizzano le loro preferenze a sinistra, cosa che non é avvenuta. Inoltre, la campagna elettorale di Fassino é stata troppo improntata sulll’esporre i meriti della passata giunta. Secondo la nostra testata é convinta che sarebbe stato più proficuo presentare delle proposte di rinnovamento della giunta, per coinvolgere categorie davvero colpite dalla crisi, come i piccoli commercianti.
Chiara Appendino, invece, ha condotta la sua campagna in maniera perfetta. Si é presentata come il simbolo del cambiamento e non come un candidato che vuole solo distruggere tutti i segni della precedente giunta. Ha saputo riconoscere i meriti del centro-sinistra, ma anche colpito dove i sindaci Chiamparino e Fassino avevano sostanzialmente fallito. Emblematico é stato il risultato nelle periferie, dove la candidata Cinque Stelle ha dominato, perdendo, invece, nell’era Crocetta, quartiere “bene” della città.
Ora, però, per la Appendino e la sua giunta inizia il difficile. Così come a Roma (dove ha dominato un’altra candidata del Movimento, Virginia Raggi), il Movimento Cinque Stelle si trova a governare una città molto grande, piena di problemi, soprattutto in periferia. Inoltre, bisogna riconoscere che a Torino il centrosinistra non ha governato male come a Roma, soprattutto negli ultimi dieci anni. Pertanto, se non riusicirà a risolvere dei problemi concreti da subito (come quelli relativi ala diminuzione della Tari), la giunta Appendino rischia di favorire, inconsapevolmente, una “operazione nostalgia” in grado di riportare il centrosinistra al governo tra cinque anni, o addirittura prima.
A partire dal primo Consiglio comunale, che sia svolgerà il 30 giugno, il Centro-sinistra sarà chiamato a svolgere un ruolo di opposizione consapevole in grado di riportare consenso, visto che, come dimostrato dal dato nazionale, il PD ha perso il ruolo di primo partito nazionale ai danni del Movimento Cinque Stelle. Inoltre, come confermato dal nostro esperto di politica Giuseppe Mauro, questo risultato elettorale potrebbe essere il canto del cigno della “Terza Via ” che ha segnato, nel corso della Seconda Repubblica, il centro-sinistra italiano. Ora, a nostro avviso, sta per iniziare la terza. Con effetti a tutti da scoprire sulla nostra Repubblica. Luigi M. D’Auria