Nuovo direttore sportivo per il Campobasso Calcio
Bojano (Cb) – Come in quasi tutte le sere di festa, casa Spina a Bojano é un porto di mare. Io e il “patriarca” Armando guardiamo un match di tennis in tv rimpiangendo le telecronache show di Rino Tommasi e Gianni Clerici, mentre la moglie Antonietta prepara delizie molisane di ogni genere. Sembra una normale scena familiare, invece é l’intervista al nuovo DS del Campobasso Antonio Minadeo che, tuttavia, si fa attendere, forse alla ricerca di quel portiere che completerebbe la rosa di questo storico sodalizio sportivo molisano, ora in Serie D ma passato attraverso l’inferno del fallimento e dell’Eccellenza regionale. Oggi, forse, il grande calcio é tornato allo Stadio Selvapiana. Finanziata da alcuni imprenditori locali e dagli ultras (attraverso l’azionariato popolare), il club molisano sogna il ritorno in Lega Pro, magari trascinato dai fenomeni per la categoria Dimas e Boldrini. Proprio quando si parla di Campobasso arriva Antonio con la moglie Emilia. Quarantenne con un passato da capitano nel Gallipoli capace di arrivare quasi ai piani nobili della serie B (dopo una cavalcata iniziata addirittura in Eccellenza), Minadeo ha chiuso la sua carriera proprio nel Campobasso, disputando due stagioni di buon livello tra Eccellenza e Serie D. Tuttavia, il grande calcio gli manca un po’ e dunque, pur avendo interrotto la sua carriera agonistica (il suo addio può essere spiegato dalla classica frase “Il mio fisico ha detto basta), Antonio vuole portare il Campobasso tra i professionisti, seppure da direttore sportivo. Per quanto riguarda il suo futuro, Antonio rivela di voler intraprendere la carriera da direttore sportivo e, dunque, tra una telefonata e l’altra ai vari procuratori e presidenti di altre società, cerca, sul sito della FIGC, il bando che lo porterebbe a Coverciano per un corso che lo riconoscerebbe in maniera ufficiale come direttore sportivo. Giunti al dolce, torniamo a parlare di Campobasso, e l’argomento della conversazione non può che essere lo strano metodo difensivo architettato dall’allenatore dei “lupi” Cappellacci, che vuole una difesa molto alta e sempre concentrata sugli attaccanti avversari. La risposta del DS non può che essere diplomatica, visto che i moduli e le tattiche devono rimanere per forza di cose segrete fino all’esordio, anche se questa pazza estate di calcio non ci ha ancora detto davvero quando arriverà questo momento (in pole position restano comunque le date del 6 e del 13 settembre). Antonio ci spiega che questo può essere molto utile per supportare il forte attacco del Campobasso, e dunque ben vengano le tattiche del mister. Non ci resta che augurare buona fortuna ai “lupi”, squadra davvero targata Minadeo, visto che la sorella di Antonio, Fabiola, sta terminando il tirocinio da giornalista collaborando anche come addetto stampa della squadra. Luigi M. D’Auria