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Mensile Indipendente fondato e diretto da Donato D'Auria. Registrato presso il tribunale di Torino il 30 dicembre 2014 al n° 38

Presentato il libro "Cieli su Torino"

09 marzo 2016

Presentato il libro “Cieli su Torino”

Torino – Quindici anni fa, in una grande sala congressi di Seul, Torino veniva scelta come città organizzatrice dei giochi Olimpici 2006: mentre pochi presenti nella capitale coreana esultavano, i torinesi accoglievano la notizia con un po’ di riserve tipicamente sabaude. Da un lato, infatti, c’era l’orgoglio per essere stati scelti, dall’altro molti si chiedevano se Torino fosse in grado di ospitare un evento di tale portata. Del resto, per descrivere la posizione geografica di Torino, un giornalista americano scrisse che la città era situata tra Montecarlo e Venezia.

Dieci anni fa Torino era in uno stato di incredibile iperattività. Tutti, in qualche modo, si erano innamorati di quelle  Olimpiadi che stavano rendendo Torino non solo la “città della Fiat”. Nonostante la poca neve, tutti erano convinti che, in qualche modo, sarebbe andato tutto bene e che Torino si sarebbe finalmente aperta al mondo. E così fu, tanto che possiamo dire senza mezzi termini che, per il capoluogo subalpino, le Olimpiadi furono davvero una rinascita o, in un certo senso, una vera e propria nascita.

Oggi, a dieci anni da quel grande e splendido evento, i torinesi possono vantarsi di vivere in una città che molti grandi giornalisti stranieri hanno inserito nella lista delle città da scoprire nel mondo. Da allora, inoltre, molti grandi musei (ma anche interi quartieri, come il Quadrilatero Romano) sono totalmente rinati. Insomma, nel decennale delle Olimpiadi Torino può essere considerata a tutti gli effetti come una città industriale, ma anche universitaria e d’arte.

Tra i grandi eventi che hanno accompagnato queste celebrazioni, possiamo inserire la presentazione del libro “Cieli su Torino”, edito dalla torinese Claudiana e curato da Renzo Sicco, che, trasferitosi in passato in Catalogna grazie ad un libro (“Omaggio alla Catalogna” di George Orwell), si è posto l’ambizioso obiettivo di invogliare molte persone a trasferirsi nel capoluogo subalpino, città in cui vive da anni e dove dirige la celebre “Assemblea Teatro”.

Possiamo dire che il curatore è riuscito nel suo intento. Il libro, infatti, é diviso in vari racconti, scritti da artisti torinesi di nascita o d’adozione. Tra gli scrittori ci sono Alessandro Perissinotto, Giuseppe Culicchia, Enrico Remmert, Fabio Geda e Darwin Pastorin, che da buon giornalista sportivo racconta la favola dello Stadio Filadelfia, pezzo di storia torinese che sta per essere restituita a tutti gli sportivi.

In conclusione, oltre a fare i complimenti a tutti coloro che hanno collaborato a questo progetto, vogliamo fare un appello. Se le Olimpiadi sono state l’evento che ha reso celebre Torino nel mondo, non possiamo dire lo stesso per quanto riguarda i paesi delle cosiddette “Vallate Olimpiche”. Anche queste splendide località sono più conosciute da quel giorno, ma molti soldi sono stati buttati a causa della cattiva gestione degli impianti, primo fra tutti lo stadio del bob di Cesana-Pariol. Un lancio di questi splendidi impianti sarebbe, secondo noi, quantomeno dovuto. Luigi M. D’Auria