Campodipietra (Cb) – La nona edizione del “Cammino sul Tratturo dei Re”, partito lunedì 3 giugno dalla città di Lucera, é entrato nella sua fase finale. Dopo quattro tappe completate su sette, infatti, i camminatori hanno percorso più della metà della strada che separa Lucera da Castel di Sangro, punto terminale del tratturo ai piedi delle montagne dell’Appennino Abruzzese.
Dopo una visita allo splendido anfiteatro romano di Lucera, il cammino é iniziato con una tappa tutta concentrata nel Subappennino Dauno, con arrivo a San Marco la Catola, comune al confine con il Molise e attraversato, oltre che dal tratturo principale, anche da numerosi “bracci” e “tratturelli” (i tratturi, infatti, erano delle vere e proprie vie di comunicazione veloci, con numerose ramificazioni). Nel corso della tappa, c’é stato spazio per passaggi a Berardinone e a Motta Montecorvino, con un paesaggio che si é trasformato, con il passare dei chilometri, da agreste a boschivo ed appenninico.
Nella seconda tappa, lungo percorso dalla Puglia al Molise, con arrivo a Campodipietra, dove ha sede l’associazione “il Tratturo” che ha organizzato questo percorso alla scoperta di un’Italia poco conosciuta ma tutta da scoprire. La tappa più lunga del percorso é stata anche una delle più spettacolari dal punto di vista paesaggistico, con lunghi tratti in cui il cammino é stato vicino alla Diga di Occhito e con un paesaggio in continua trasformazione, segnato anche da borghi storici come Gambatesa, Tufara e Toro, dove sta per rinascere l’antica Osteria del Tratturo. All’arrivo a Campodipietra grande accoglienza e cena sontuosa per i partecipanti e le due ottime guide Gae, Alessandro Colombo e Michele Minotti. Presenti anche le autorità locali e il Vicepresidente della Regione Molise ed ex Simdaco di Campodipietra, Gianluca Cefaratti.
Terza tappa, molto breve, con un settore di tratturo antropizzato ma sicuro di tratturo fino alla località Quercigliole di Ripalimosani, dove il Tratturo si incrocia con la moderna (ma praticata ancora con metodi antichi) transumanza bovina, con il Presidente dell’Associazione il Tratturo, Elio Cardillo, nelle vesti di custode di una pietra miliare che segna la posizione del Miglio Napoletano numero 83 del Tratturo. Una delle caratteristiche principali di questo cammino, infatti, é la combinazione di bellezze storiche e di paesaggio, che lo rendono un itinerario unico. Il potenziale di crescita di un turismo rurale rispettoso dei tratturi é molto grande, considerato che l’Unesco potrebbe rendere la transumanza e i tratturi Patrimoni dell’Umanità, facendo riscoprire anche altri percorsi, come il Tratturo Candela-Pescasseroli. Luigi M. D’Auria