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Mensile Indipendente fondato e diretto da Donato D'Auria. Registrato presso il tribunale di Torino il 30 dicembre 2014 al n° 38

Lorenzo Castellani racconta un mondo “Sotto Scacco”

22 marzo 2022

Torino – Appena una settimana fa, nel nostro Paese abbiamo assistito ad una scena sintomatica della nostra civiltà: mentre il Premier Draghi annunciava la road map di superamento di misure come il Green Pass e lo stato d’emergenza, tutte le domande della stampa erano concentrate sulla guerra in Ucraina. L’argomento totalizzante e polarizzante del dibattito pubblico degli ultimi due anni é stato messo in soffitta con una facilità disarmante dal nostro apparato politico e mediatico, in favore di una nuova “emergenza”, certamente sanguinosa ma non diversa, nel suo carico enorme di tragedia e distruzione, dalle migliaia di altre guerre con cui l’uomo ha scelto di autodistruggersi solo negli ultimi due secoli.

Di questa e di altre dinamiche politiche e sociali della nostra civiltà si occupa “Sotto Scacco” di Lorenzo Castellani: un pamphlet piccolo ma di grande valore, edito da LiberiLibri è scritto da questo validissimo studioso e professore di Storia delle istituzioni politiche presso la Luiss di Roma. In poco più di 100 pagine, Castellani mette in campo quelle che secondo lui sono le difficoltà della civiltà occidentale e del suo sistema politico liberal-democratico, uscito vincitore dai grandi conflitti del Novecento, ma incapace di costruire un “dopo” di altrettanta validità strategica. L’Occidente dipinto da Castellani é un mondo arrotato su uno Stato sempre meno liberale, sempre più burocratico, in cui lo scientismo é stato trasformato dal Covid in battaglia politica e in cui il “dubbio” viene sempre più oscurato da una visione dominante e politicamente corretta.

Castellani, tuttavia, non cade nell’errore di guardare alle altre civiltà come “mondi ideali”, con  un velato monito ai filo-cinesi e ai filo-putiniani di casa nostra: l’Occidente non si riscostruisce con una adesione incondizionata a modelli “altri” (spesso illiberali di natura), ma con un ritorno a quei valori liberali (come li intendevano pensatori come Tocqueville e Locke) messi in soffitta dal trionfo della visione dello Stato come Leviatano “hobbesiano”.

In questo mondo “Sotto Scacco”, dunque, abbiamo bisogno di un mondo di tolleranza e di ritrovati valori. Gli ultimi due anni (e anche gli ultimi giorni, in realtà) dimostrano che le “soluzioni semplici” non esistono e che solo nella complessità e in un ritrovato protagonismo della “buona politica” a danno del militarismo, del burocratismo e dei complottismi. Luigi M. D’Auria