Le stelle del futuro in mostra al Trofeo Bonfiglio
Milano – Il Trofeo Bonfiglio si conferma uno degli appuntamenti più importanti del circuito internazionale Itf Junior, riservato ai giocatori unger 18. Anche nella loro cinquantottesima edizione, infatti, gli Internazionali d’Italia Junior sono stati classificati come uno dei pochi tornei “Grade A” del circuito internazionale. I migliori giocatori del circuito, pertanto, erano impegnati sui campi del tennis Club Milano “Alberto Bonacossa” per disputare un torneo che anticipa di una sola settimana l’inizio del Roland Garros junior.
Nel torneo maschile, il titolo é andato in Australia grazie al successo del classe 1999 Alexey Popyrin, numero venticinque del ranking Itf e quattordicesima testa di serie. L’australiano non ha avuto un percorso facile verso la finale, nonostante abbia evitato l’incontro con il primo favorito del seeding, il cinese Wu, subito eliminato. Popyrin, infatti, ha battuto in tre set sia l’argentino Axel Geller , numero 42 al mondo, che l’austriaco Rodionov, settima testa di serie. La finale, tuttavia, é stata più facile del previsto, dato che il serbo Milanovic, quindicesima testa di serie, non é riuscito a contrastere i colpi potenti dell’australiano, perdendo con il punteggio 6-2 6-4.
Grande sorpresa nel torneo femminile, dove il torneo é stato vinto dalla russa Rybakina, non accreditata di alcuna testa di serie all’inizio del torneo. La potente tennista, letteralmente esplosa nel corso del torneo milanese. Sotto i suoi colpi potenti e precisi, infatti, sono crollate tenniste molto accreditate, come l’americana Douglas e la svizzera In-Albon, eliminata in semifinale in rimonta. La Rybakina, poi, é stata brava a rimontare anche in finale, dove ha sfidato la polacca Iga Swiatek, autrice di un torneo regolare. Dopo un primo set perso malamente, la Rybakina si é ripresa, riuscendo a colpire con maggiore efficacia e chiudendo il match al terzo.
Purtropp questa edizione del Bonfiglio non ha visto protagonisti i giovani tennisti azzurri, parsi ancora non pronti per confrontarsi con i migliori giocatori di categoria del mondo. Soprattutto nel settore maschile, tuttavia, l’età media dei tennisti ai vertici del ranking mondiale si é alzata in maniera esponenziale (mentre nel tennis femminile c’é ancora spazio per giovani sorprese, come quella della Ostapenko a Roland Garros). Nel circuito junior, dunque, più che i risultati contano i miglioramenti tecnici e caratteriali dei tennisti. Formare tennisti pronti per il grande salto nel professionismo, dunque, dovrebbe essere l’obiettivo principale dei tecnici. Donato D’Auria