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Mensile Indipendente fondato e diretto da Donato D'Auria. Registrato presso il tribunale di Torino il 30 dicembre 2014 al n° 38

Yesmoke: nuovi investitori e un futuro tutto da scrivere

27 maggio 2018

Torino – Continua a tenere banco la vicenda Yesmoke. L’azienda di Settimo Torinese, produttrice di sigarette, sembra pronta a cambiare proprietà. Il fondo di investimento svizzero Swiss Merchant Corporation, con sede a Lugano, ha iniziato la trattativa sindacale per l’acquiszione dellla Yesmoke, trattativa che, secondo le previsioni più ottimistiche, dovrebbe chiudersi intorno alla metà di giugno, anche se é possibile un rinvio di qualche settimana. L’azienda, nonostante il lungo periodo di amministrazione controllata, gode di buona salute, dunque non dovrebbero esserci problemi per il ritorno della produzione a pieno regime.

Fino a questo momento, i nuovi investitori hanno voluto mantenere riserbo sul loro investimento in un settore difficile come quello del tabacco. L’obiettivo, tuttavia, dovrebbe essere quello di provare a ricreare un nuovo distretto italiano del tabacco, provando a mettere in crisi le quote di mercato detenute dalle multinazionali delle “Big Tobacco”. Ad oggi, tuttavia, resta difficile, per un’azienda di dimensioni più ridotte, provare a incrementare la diffusione del proprio marchio. Il nodo principale é legato alla difficile situazione del settore in Italia, soprattutto per quanto riguarda il mancato rispetto di una sentenza della Corte di Giustizia Europea, che ha ammonito il nostro Paese riguardo il mancato rispetto delle leggi sul libero mercato. Sicuramente si tratta di una vicenda delicata, che investe anche altri settori (come, in parte, quello dei trasporti) e con cui l’attuale legislatura non potrà fare a meno di confrontarsi.

Nel frattempo, si é finalmente concluso il primo tempo del processo del processo a carico dei Fratelli Messina, precedenti proprietari e fondatori di Yesmoke. L’esito della sentenza di primo grado é di difficile interpretazione: da un lato, infatti, sono arrivate le condanne per i capi d’imputazione richiesti dall’accusa (Carlo Messina é stato condannato a sei anni), ma le pene sono state inferiori a quanto previsto. Una soluzione di “compromesso” come questo costituisce, di fatto, un rinvio alla decisione della Corte d’Appello (anche se i tempi previsti per il processo si prospettano molto lunghi). I fratelli Messina, nel frattempo si dichiarano innocenti e si dicono “pronti a combattere” la loro battaglia che, oltre che l’azienda, riguarda anche il loro desiderio di provare a sfidare le multinazionali, cambiando radicalmente il settore del tabacco.

Resta ancora incerto, dunque, il futuro della Yesmoke, ma anche dei Fratelli Messina. In questo momento fare previsioni per il futuro sarebbe avventato e controproducente, viste anche le poche informazioni relative all’acquisizione dell’azienda. Sembra difficile, tuttavia, che la nuova proprietà accetti di mantenere una posizione di mercato subalterna rispetto a quella delle multinazionali. L’obiettivo, dunque, resta quello di provare a cambiare non solo il mercato, ma anche una fiscalità che, ad oggi, penalizza molto le aziende piccole nei confronti di quelle più grandi. Proprio questa ambizione costituisce, dunque, una sorta di continuazione della sfida economica e morale dei Fratelli Messina. Donato D’Auria