Torino – Lunedì 27 settembre, nella bella cornice del Circolo dei Lettori di Torino, ha preso il via la sesta edizione del Festival del Giornalismo Alimentare. Il prestigioso evento quest’anno si svolge in presenza e in streaming, prima manifestazione di rilevanza nazionale che si svolge a Torino ad essere tornata dal “vivo” (dopo essere stata l’ultima a disputarsi prima della pandemia del 2020). Massimiliano Borgia e il suo staff hanno lavorato al meglio per rendere il festival sicuro, ma anche per non disperdere le preziose opportunità di confronto in diretta per operatori del settore, con conferenze e laboratori di alto livello. Mancano, rispetto alle scorse edizioni, i press tour sul territorio,sostituiti in parte dai laboratori e da due eventi preparatori che si sono svolti nelle giornate immediatamente precedenti al festival, a Palazzo Birago e a Green Pea.
Tantissimi i laboratori di alto livello formativo che si sono svolti nel corso della prima giornata del Festival. In collaborazione con il Labiratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino, si é parlato di contaminanti negli alimenti, concentrandosi in particolare sulla questione del “rischio zero”: si tratta di una definizione in parte fuorviante, perché esso non esiste. Esistono, tuttavia, le buone pratiche di igiene e la necessità di dare vita a protocolli severi ma differenziati per piccole, medie e grandi aziende, con attenzione alle filiere di conferimento.
Nel corso della giornata, interessante anche il laboratorio dedicato al rapporto fra vini torinesi (Freisa ed Erbaluce in particolare) e cambiamento climatico, a cura della Cia-Agricoltori Italiani. I cambiamenti del clima a livello locale sono già presenti e visibili in un confronto fra annate (Erbaluce 2014 e 2020, Freisa 2009 e 2017). I vini in oggetto sono certamente rimasti di qualità, ma la rapidità del cambiamento, che ha portato ad anticipare le date della vendemmia e ad altri cambiamenti importanti.
Ultimo laboratorio prima della chiusura di una splendida prima giornata di Festival é stato quello dedicato alla Mozzarella di Bufala Campana Dop, a cura del consorzio di tutela. La ricerca della qualità resta fondamentale per un consorzio di tutela che presenta casari e allevatori in diverse regioni italiane ed é il quarto per produzione di formaggio in Italia fra quelli con marchi di tutela. La qualità passa, ovviamente, anche dalla comunicazione delle eccellenze e della storia di un prodotto unico nel suo genere. Una prima giornata assolutamente positiva, dunque, per un Festival che si conferma di assoluta qualità nel panorama della comunicazione nazionale. Luigi M. D’Auria