Il terremoto politico Podemos scuote la Spagna
Barcellona – È davvero pazzesco come la vita sia, a volte, incredibile. Mentre, infatti, mi godo lo splendido tramonto di Barcellona dal Montjuic, ho la fortuna di ritrovare dopo quasi un anno il mio amico spagnolo Manolo che, incredibilmente, ha lasciato la prestigiosa testata sportiva per cui lavorava per diventare direttore della sezione catalana di un altra importante testata. Invitato a cena a casa sua, il discorso che tiene banco non può che essere il successo della nuova forza politica Podemos alle elezioni locali in molte parti della Spagna, compresa la “capitale” della Catalogna. Prima di dilungarmi sul risultato effettivo delle elezioni, vorrei prima parlare con Manolo delle vere origini di Podemos, dato che non sopporto i media che parlano solo della notizia sensazionale, senza indagare le cause profonde delle cose, come suggeriva il grande storico greco Tucidide. È chiaro che Podemos nasce dalle ceneri del movimento degli “Indignados” che negli scorsi anni ha combattuto in piazza contro le politiche di austerità dell’Europa e dei singoli Stati; tuttavia, a differenza di altri luoghi dove i movimenti nati dalle ceneri dei “collettivi” anti-austerità hanno mantenuto un taglio fondamentalmente “rivoluzionario e anti-sistema”, Podemos è diventato col tempo un vero e proprio partito alternativo alla sinistra tradizionale del Psoe (Partito Socialista), pronto a portare sia in piazza che in parlamento idee concrete e non solo slogan pubblicitari. Insomma, il successo di Podemos nasce di sicuro dalla reazione popolare alla politica “lacrime e sangue” di Rajoy, ma anche dall’insoddisfazione dei socialisti storici non soddisfatti dalla “deriva socialdemocratica” di un Psoe che in questi ultimi anni ha effettivamente perso quella vicinanza alla gente comune che lo aveva da sempre contraddistinto. I grattacapi, tuttavia, sono arrivati anche per il Partito Popolare, anch’esso in calo di consensi a causa della nascita di un nuovo soggetto politico. Si tratta di Ciudadanos, il primo tentativo di successo di formare un partito di centro-sinistra in Spagna, dato che questo partito ha raggiunto il quorum in tutte le regioni e nelle grandi città, comprese Madrid e Barcellona. Ciudadanos rappresenta la destra moderata anti-austerità insoddisfatta dalla gestione “Thatcher style” di Rajoy. Ciudadanos condivide con Podemos alcune idee base, sulle quali entrambe hanno fondato le loro campagne elettorali: governo delle regioni in armonia con i partiti regionalisti maggiori e fine delle politiche di austerità che, cosa effettivamente vera, non hanno fatto molto per sconfiggere la crisi. Insomma, questo terremoto politico, se i nuovi partiti saranno in grado di cambiare le cose, porrà fine al bipolarismo in Spagna e, forse, anche alla fine dei regionalismi armati: Podemos e Ciudadanos, questo è il loro primo grande merito, sono riusciti a fare alleanze programmatiche con i partiti regionalisti di Navarra, Catalogna, Galizia, Paesi Baschi e di altre regioni, dando dimostrazione di come la politica nazionale, anche in Spagna, possa interagire anche con coloro che vogliono migliorare in maniera non violenta la situazione politica della loro Regione. Luigi M. D’Auria