Proseguono le iniziative culturali dell’associazione “Monte Chaberton-515^ Batteria Gaf”, che questa volta, “scendendo di quota”, è stata presente in bassa Valle.
Giovedì 02 maggio, presso il Gruppo Alpini di Villar Focchiardo, ospitati dal Capo Gruppo, Massimo Alovisi, i soci Mauro Minola, Ottavio Zetta, Fabrizio Coniglio e Davide Corona hanno intrattenuto i presenti sugli aspetti riguardanti l’arte fortificatoria, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, e la storia dell’evoluzione costruttiva e tecnica della batteria del Monte Chaberton.
Dopo gli inaugurali saluti e ringraziamenti da parte del Capogruppo, i lavori si sono aperti con l’intervento di Mauro Minola che, dopo una doverosa premessa sui rapporti di politica estera e di difesa tra l’allora Regno d’Italia e la Francia, ha illustrato la storia della costruzione, in valle, delle prime batterie e dei forti triplicisti, in particolare, sul colle del Moncenisio e sulla dorsale dell’Assietta, per poi passare, con l’intervento di Ottavio Zetta, a quella che è stata la naturale evoluzione tecnica dell’arte costruttiva fortificatoria, ovvero, il passaggio dalla batteria in “barbetta” a quella “corazzata” che, nello specifico, ha interessato la costruzione e la successiva messa in esercizio del forte Chaberton a 3131 mt. di quota.
A seguire, Fabrizio Coniglio, attraverso un accurato e puntuale confronto fra i forti “Chaberton”, ed “Aldo Lusardi “di Montecchio -CO- (unica opera militare di questo genere in Italia ad essere ancora interamente integra e visitabile a tuut’oggi) ha esposto le principali caratteristiche tecniche di una batteria corazzata dell’epoca con particolare riferimento alle installazioni a cupola (tipo “Armstrong Montagna” e “Grillo”) ed alle relative artiglierie.
Ha chiuso, la serie degli interventi, il contributo di Davide Corona incentrato all’esposizione dei reparti alpini e di guardia alla frontiera che, nel tempo, si sono succeduti nel presidio e nell’attivazione della batteria con particolare menzione alla 515^ Batteria del Cap. Spartaco Bevilacqua, duramente provata in occasione del bombardamento del forte ad opera delle artiglierie francesi, il 21 giugno 1940.
Al termine, il pubblico presente ha potuto approfondire alcuni aspetti ponendo, direttamente ai relatori, quesiti ed osservazioni visionando, da vicino, i reperti storici ed i modellini esposti, tra i quali uno della batteria, su scala 1.72, costruito da Ottavio Zetta ed una riproduzione di cassetta di pronto soccorso del Regio Esercito e di un cippo confinario dell’epoca realizzati, con dovizia di particolari, da Fabrizio Coniglio.
In rappresentanza dell’intero sodalizio era presente all’incontro il vice presidente Riccardo Tabasso che ha potuto illustrare, a margine della conferenza, gli scopi e gli ambiti dell’attività associativa, anche alla luce della prossima commemorazione della “Battaglia delle Alpi” organizzata per il 29 e 30 giugno a Cesana Torinese.
Infine, come nelle migliori tradizioni alpine, rinfresco, bicchierata finali, gentilmente offerti dal gruppo, e proposte di nuove iniziative congiunte hanno suggellato la nascita di questa nuova collaborazione tra le Penne Nere e l’associazione che si spera possa, in un immediato futuro, espandersi alle restanti realtà locali della Sezione Ana “Valsusa” presenti sul territorio. Fabrizio Coniglio