Torino – É difficile trovare, a nostro avviso, un libro sulle Langhe più sottovalutato di “Storie di Langhe e dintorni” di Fabio Balocco (Il Babi Editore, 171 pag.). Nonostante il grande interesse per un territorio rivalutato e celebrato negli ultimi decenni, questo testo di ottima qualità é passato inosservato, forse per la sua natura di racconto di un territorio diverso da quello che l’ossevatore, anche attento, si aspetterebbe.
Balocco, infatti, sceglie di raccontare le Langhe che rifiutano le colture intensive di vite e nocciola, lontane dalle mode e dal “glamour”, soprattutto lontane dall’idea di “imprenditoria agricola”. L’autore sceglie di farlo attraverso gli incontri con le “belle persone”: contadini, casari, allevatori, sognatori di un territorio ancora legato alla civiltà contadina e ai suoi ritmi.
Per Balocco, valsusino d’adozione e di residenza, il racconto di questi personaggi “diversi” e commoventi costituisce una ideale continuazione del suo impegno per la nonviolenza e l’ambientalismo, con il tentativo di declinare in modo diverso la sua passione di “cittadino attivo”. É impossibile non notare, infatti, come i contadini dell’universo langhigiano di Balocco traccino un itinerario rurale ed estetico nelle zone più nascoste di questo splendido territorio: le zone spopolate e rurali dell’Alta Langa (da rivalutare ma da difendere, secondo l’autore), le boscaglie e le poche tartufaie rimaste nella Langa Astigiana, i difensori della tradizione pastaia e casata di derivazione contadina. Questioni non di poco conto, per menti affamate di civiltà e sapere rurale, sullo stile della “Paesologia” di Franco Arminio o di Jean Giono.
Per quanto riguarda le 16 storie raccontate da Fabio Balocco, sono tutte interessanti e particolari e commuovono il lettore che si lascia trasportare da queste “interviste-racconti”. É interessante notare come esse coprano anche geograficamente molti angoli delle Langhe e i loro dintorni, da Antignano a Cissone. Il nostro consiglio di lettura, dunque, é quello di immergersi in queste storie di Langhe, considerando i racconti di Fabio Balocco come preliminari per una visita a questi territori e ai loro interpreti contadini più autentici. Luigi M. D’Auria