Djokovic e il doppio Bolelli-Fognini segnano l’Australian Open
Melbourne – La Rod Laver Arena di Melbourne si sta pian piano svuotando, e così cala il sipario sull’Australian Open 2015, che sarà ricordato dai tifosi italiani per il successo in doppio maschile della nostra coppia numero uno, composta da Simone Bolelli e Fabio Fognini, primi italiani a vincere uno Slam dal 1976 (quando Adriano Panatta vinse il Roland Garros) e soprattutto prima coppia maschile capace di ottenere un successo di questo livello dai tempi di Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola, vincitori sempre agli Open di Francia nel lontano 1959. La finale dominata dai nostri contro i francesi Herbert e Mahut è stata solo la conclusione di un torneo perfetto, giocato finalmente da primi dieci del mondo, livello che entrambi i nostri giocatori potrebbero raggiungere anche in singolare. Già, proprio il singolare è mancato ai nostri giocatori, che continuano ad evidenziare (parliamo in particolare di Fabio) evidenti limiti mentali e caratteriali, indispensabili tuttavia per emergere a certi livelli.
Anche nel torneo principale i tifosi azzurri hanno potuto assistere ad un exploit di uno dei nostri giocatori. Stiamo parlando di Andreas Seppi, capace di battere al terzo turno Roger Federer e di dar vita ad uno spettacolare quarto turno con il bad boy e numero uno australiano Nick Kyrgios, dal quale è uscito battuto ma non sconfitto, soprattutto nel morale. Parlando invece di prestazioni negative, non si può non parlare dei tonfi di Roger Federer e Rafael Nadal. Il primo ha evidenziato i limiti di una preparazione invernale troppo leggera, mentre il secondo, dopo essere stato letteralmente annichilito da Berdych (col quale aveva vinto diciassette volte consecutive) ha ammesso di non essere ancora in perfetta forma, anche se tutti, compresi i suoi tifosi, lo avevano capito. Alla fine, il vincitore del torneo è stato, con merito, il numero uno del mondo Novak Djokovic, che ha sconfitto in finale un Andy Murray quasi impaurito da una partita di quel livello, a ulteriore conferma del fatto che anche la “dieta Mauresmo” non lo sta aiutando a superare quei limiti psicologici che ne hanno spesso condizionato il livello nelle partite più importanti. Djokovic ha quindi vinto battendo tutti più con la solidità che con il bel gioco. In ogni caso, onore al giocatore che si è dimostrato più forte.
Anche nel torneo femminile la vittoria è andata alla giocatrice più forte, cioè Serena Williams, che ha sconfitto in finale una Maria Sharapova che ha disputato un buon torneo ma non è riuscita a fare molto in finale contro la potenza dei colpi della Williams, che nelle sue giornate migliori è ingiocabile per qualsiasi avversaria. Anche grazie alla solita ecatombe di teste di serie, il torneo ci ha regalato conferme importanti tra le giovani di prospetto. Giocatrici Madison Keys e Garbine Muguruza sono ormai pronte ad entrare tra le prime dieci del mondo, e forse anche più avanti, in pianta stabile. Per ora, tuttavia, sono ancora gli attuali a dettar legge. Luigi M. D’Auria