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Mensile Indipendente fondato e diretto da Donato D'Auria. Registrato presso il tribunale di Torino il 30 dicembre 2014 al n° 38

Dinamiche Mondiali alterano il prezzo del Grano

20 settembre 2021

Ascoli Satriano (Fg) – É terminata in modo decisamente strano, la stagione del Grano 2021, con una tardiva impennata dei prezzi che ha lasciato l’amaro in bocca ai produttori, soprattutto quelli piccoli e medi. La stagione si era aperta, infatti, con una produzione di buona qualità, messa in crisi dalla concorrenza di Grani stranieri a prezzo più basso, spesso frutto di produzioni intensive e industriali.

Gli effetti della crisi climatica, tuttavia, si sono fatti sentire anche all’estero, con danni incalcolabili soprattutto in Canada e Russia, dove la produzione é crollata rispetto alle scorse annate. Questa possibile opportunità non ha portato, tuttavia, vantaggi ai contadini della Capitanata, anche quest’anno oggetto di una speculazione che rende le filiere deboli e con prezzi solo in lieve rialzo rispetto alle scorse annate, con una impennata che si é concretizzata solo quando gran parte della produzione era già stata venduta.

Anche la quantità di produzione é stata più scarsa rispetto agli scorsi anni, rendendo ulteriormente complicata la situazione per i produttori. La necessità di intervenire é quanto mai urgente: sono state 12 le associazioni e 11 i comuni del Subappennino Dauno che hanno scritto al Presidente Draghi, chiedendo una revisione del sistema delle filiere, etichette più chiare per tracciare veramente il grano di provenienza extra-Ue, ma anche per rendere finalmente operativa la Cun (Commissione Unica Nazionale) dedicata alla filiera del grano.

Quello che manca, a nostro avviso, é un cambio di visione d’insieme. Ció che limita un cambiamento vero é il mancato affermarsi di una visione per noi decisiva: i piccoli, i medi e i grandi produttori hanno esigenze diverse. Per i primi, più che la visione legata alla filiera dovrebbe affermarsi una forma di commercio al di fuori dei circuiti industriali, con piccole filiere a km 0 e conferimenti a forni e Mulini di prossimità in grado di incentivare anche il turismo rurale e dei Tratturi. Per quanto riguarda i medi produttori, invece, l’attivazione di una commissione unica che riesca a tutelare le aziende agricole virtuose é quanto mai urgente e collegata alla corretta applicazione della nuova Pac e del Pnrr.

Nei territori della Capitanata e del Subappennino Dauno esistono già esempi virtuosi, come Dedda e Agrigiò, che costituiscono riferimenti di prossimità per il territorio. Per quanto riguarda i piccoli produttori, é necessario fare rete a livello locale, valorizzando le micro-filiere territoriali come quelle di Mezzana della Terra. Luigi M. D’Auria