Roma – Sabato 15 dicembre 2018 si é svolto a Roma, presso la sede della Fondazione Marco Besso, il convegno “Italia Illiberale”, dedicato alla discussione e individuare situazioni di “illiberalità” nel nostro Paese. Con il termine “illiberalità” gli organizzatori intendono quelle situazioni di disinformazione, cattiva burocrazia e diritti del lavoro negati che impediscono ai cittadini di vivere in pieno il loro essere “cittadini” in una democrazia.
Erano presenti all’incontro i vertici di Volt a livello europeo, in particolare Andrea Venzon, presidente di Volt Europa, e nazionale, con la coordinatrice Federica Vinci, e della Fondazione Einaudi, con il suo vice-Presidente Davide Giacalone, anche popolare conduttore radiofonico e opinionista dei fatti politici d’attualità con il suo “Indignato Speciale”. Presenti anche Beatrice Covassi, capo della Raporesentanza italiana in Commissione Europea, il sindacalista della FIM Cisl Marco Bentivogli e, in veste di moderatore, il vicedirettore del Tg5.
L’evento, primo convegno di questo tipo organizzato da Volt (partito paneuropeo fondato anche da Andrea Venzon che si pone l’obiettivo di diventare il primo partito transnazionale presente al Parlamento Europeo), non ha visto una critica specifica al Governo presente, ma un vero e proprio dibattito sul futuro dell’Italia e sulle sue potenzialità di crescita non solo economica, ma anche civile. Massimo D’Azeglio, all’indomani dell’Unità, disse che era necessario “Fare gli Italiani”. Una crescita di settori come il lavoro, dell’informazione e della coscienza civica potrebbero aiutare l’Italia ad essere più efficiente, ma anche consapevole dei propri pregi e in grado di valorizzarli come “Nazione”.
Non poteva mancare, inoltre, un riferimento all’Europa del presente, con un approfondimento sulla situazione attuale. Sicuramente l’attuale Unione non é più sostenibile, ma puó ancora costituire una buona base di partenza per un miglioramento. L’Europa unita é, ormai, un “diritto acquisito” per molti, ma non é ancora incisiva per quanto riguarda temi come la sicurezza, la ripartizione delle risorse e la politica globale, temi su cui le nazioni europee possono essere competitive a livello mondiale solo “facendo squadra” fra di loro e superando le incomprensioni in maniera attenta ma veloce.
Al termine del convegno, Volt ha organizzato un evento per le strade della Capitale, distribuendo materiale informativo e incontrando i cittadini in strada, rispondendo alle loro domande e facendo conoscere loro la visione di Volt, che ha l’obiettivo di raccogliere 150000 firme per presentarsi alle prossime Europee in Italia e di raggiungere il quorum del 4%. Un obiettivo sicuramente ambizioso, ma che il Partito sta cercando di raggiungere “reclutando” i propri candidati fra gli iscritti, raccogliendo i loro CV e le loro lettere di motivazione, cercando di conoscere anche le loro competenze. Il processo di selezione finirà il prossimo gennaio, con la selezione dei candidati. Si tratterà di un momento importante per il giovane movimento paneuropeo, che punta ad essere una vera e propria “rivoluzione”per la politica italiana, Europea e locale. Luigi M. D’Auria