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Mensile Indipendente fondato e diretto da Donato D'Auria. Registrato presso il tribunale di Torino il 30 dicembre 2014 al n° 38

Penultimo atto di grande tennis per il Challenger di Torino

02 maggio 2015

Penultimo atto di grande tennis per il Challenger di Torino

Grugliasco (Torino) – Mentre le tribune dello Stadio del Tennis di Torino presso il Monviso Sporting Club si svuotano a poco a poco, un giornalista alquanto abbronzato cerca di rintracciare Kimmer Coppejans, talento belga che ricorda, tuttavia, David Ferrer: stesso atteggiamento da Massimo Meridio nell’arena, stessa capcità di recuperare situazioni di punteggio impossibili mandando in confusione l’avversario magari più talentuoso con recuperi da una parte all’altra del campo. Oggi contro il rumeno trapiantato a Firenze Ungur è stato esattamente così: il giocatore di Pitesti ha mostrato un gioco più brillante dominando la partita ma senza mai averla in pugno fino alla fine, esposto com’era alle ragnatele tessute con pazienza e calma dal “ragno” Coppejans. Trovatosi avanti 3-0 soprattutto a causa di errori dell’allievo di Fabrizio Fanucci, il belga è stato bravo a contenere i tentativi di recupero di un Ungur finalmente entrato in partita. Il parziale di 6-3 rendeva, quindi, giustizia alla costanza di Coppejans, ma evidenziava anche che quando Ungur fosse stato in grado di mettere in moto il suo rovescio ad una mano “bionico” la partita avrebbe potuto girare. E così è stato, dato che il secondo parziale è stato un vero e proprio “one man show” del rumeno che ha messo alle corde un Coppejans parso alquanto stanco (bisogna anche ricordare che il belga è stato costretto al terzo set da tutti i suoi avversari: Ymer, Sonego ed Edmund) e incapace di andare oltre un passivo di 6-2. Davvero splendido il terzo set, epilogo di quella che è stata la partita più bella di un torneo già emozionante. Ungur si è trovato avanti più volte, ma ogni volta che si è trovato in vantaggio ha cercato di chiudere solo con colpi spettacolari, andando fuori giri sia con il dritto che con il rovescio, suo cavallo di battaglia. Alla fine i due hanno dato vita ad un tie-break splendido vinto 7-5 da un Coppejans che a questo punto reclama un posto, quantomeno da quarto uomo, nel quarto di finale di Davis Svizzera-Belgio. Ora Coppejans sfiderà nella finale, che si svolgerà alle 15.30 di domenica, il nostro Marco Cecchinato, che con un perentorio 6-2 6-1 ha liquidato il gioiellino francese Maxime Hamou, dolorante alla gamba sinistra e forse pago della semifinale raggiunta partendo dal purgatorio delle qualificazioni. Il siciliano è invece sceso in campi con l’atteggiamento del lupo che sente l’odore del sangue, dato che dopo le semifinali perse a Napoli e Vercelli Cecchinato aveva dato l’impressione di essere pronto per tornare in una finale Challenger, obbiettivo mai più raggiunto da quando a sorpresa beffò tutti all’edizione 2013 del defunto torneo di San Marino.

Prima delle semifinali di singolo il numerosissimo pubblico che ha affollato gli spalti del Campo Centrale del Monviso ha assistito alla finale del torneo di doppio, che ha visto vincitori gli olandesi Koolhof e Middelkop (giocatori in ascesa che a questo punto fanno un pensierino alla top 100 di specialità), che hanno battuto con il punteggio di 4-6 6-3 e 10-5 al match tie-break gli specialisti croati Marcan e Sancic, che non sono riusciti, con il loro gioco vario, ha contrastare fino in fondi la potenza dei vincitori. In ogni caso, il vero vincitore del torneo è lo stesso Challenger, evento che non finisce di regalare emozioni agli appassionati di tennis torinesi. Luigi M. D’Auria

Il nostro capo-redattore con Kimmer Coppejans

(Foto:Sebastiano Spina)