Torino – Due squadre in vetta, diverse sorprese negative, qualche positiva e un campionato finalmente aperto. Dopo 17 giornate, la Serie A 2019-20 si presenta alla pausa invernale (peccato per l’abbandono, dopo un solo anno, delle partite del Boxing Day all’inglese) con le prime sentenze di una stagione che, a partire dal prossimo 5 gennaio, potrà regalare ancora tante emozioni.
In primo luogo, la Juventus di Sarri é stata costretta dall’Inter a una convivenza in vetta alla classifica. Nonostante la vittoria nello scontro diretto e il primo posto conquistato nel girone di Champions, i Bianconeri hanno messo in mostra alcune crepe in un sistema che sembrava inossidabile in Italia, ma che sta facendo fatica nella traversata verso la (presunta) terra promessa del “Sarriball”. Le due sconfitte contro la Lazio, in campionato e in Supercoppa, hanno messo in mostra i difetti di una squadra che fatica a dominare il campo per novanta minuti senza perdere equilibrio e che non riesce ad esaltare alcuni singoli di peso, Ronaldo in primis, ma anche De Ligt e Matuidi.
L’Inter, invece, si gode la cura Conte, che ha riproposto in nerazzurro la ricetta che aveva funzionato alla perfezione al Chelsea: compattezza difensiva, valorizzazione dei giocatori di maggior valore (Lukaku e Lautaro Martinez su tutti) che fungono da trascinatori di un gruppo che, a causa di diversi infortuni, ha dovuto utilizzare tanti giocatori finiti ai margini (Candreva e Gagliardini, ad esempio) e diversi giovani, Esposito su tutti, che si sono dimostrati in grado di non far perdere il contatto coi piani altissimi della classifica e di sognare uno Scudetto che appare tutt’altro che impossibile
Tra le altre note positive, c’é sicuramente la Lazio. Vincitrice del primo trofeo della stagione, la banda di Simone Inzaghi é un’orchestra che funziona alla perfezione, in cui singoli e collettivo diventano un tutt’uno in 3-5-2 solido in difesa e molto veloce nelle ripartenze. La Lazio, questa Lazio, potrà dire la sua fino alla fine del Campionato e non é troppo lontana neanche dalla vetta. Solida, dopo alcuni tentennamenti, anche la Roma di Paulo Fonseca, arrivato in Italia in punta di piedi ma in grado di rivitalizzare un ambiente deluso dal sesto posto dello scorso anno e ora saldamente al quarto posto in classifica.
Domenica 22 dicembre, inoltre, un incontro ha sancito una linea di demarcazione netta fra due squadre che si trovano agli antipodi: da un lato l’Atalanta del maestro Gasperini, diventata ormai una realtà anche a livello europeo, dall’altro il Milan di Pioli, sfibrato da un’estate in cui la società ha, di fatto, vanificato il lavoro svolto da Gattuso e da Leonardo sui singoli e sulla personalità di una squadra precipitata in sei mesi dal quinto all’undicesimo posto. Lo stesso Gattuso, ad oggi, si trova nella condizione di provare a salvare la stagione di un Napoli letteralmente imploso a livello di spogliatoio: si tratta di un’arma a doppio taglio per “Ringhio”, che sarà sospeso fra una svolta decisiva alla sua carriera di allenatore e un drammatico fallimento tecnico e sportivo.
La Serie A, dunque, ha ancora tantissimo da dire e proprio per questo, in quanto calciofili, aspettiamo con ansia un 2020 che potrebbe segnare una data di svolta per i progetti tecnici e societari di tantissime piazze storiche del nostro campionato, il cui livello, in termini di spettacolo sportivo, non é ancora vicino a quello della Premier League inglese, ma é sicuramente cresciuto moltissimo. Luigi M. D’Auria