Ascoli Satriano (Fg) – Con la stagione dell’olio 2021 vicina (anche se in parziale ritardo), riapre l’oleificio Celino di Ascoli Satriano, reduce da un anno difficile di chiusura, dovuta a importanti lavori di manutenzione straordinaria. Si tratta di un grande rinnovamento, accompagnato dalla volontà di riportare in vita antiche tradizioni degli oleifici dei Monti Dauni.
L’Oleificio Celino é il più antico fra gli oleifici esistenti ad Ascoli Satriano. Nato nel 1963, grazie all’iniziativa di Vincenzo Celino in Via Sanniti (nel centro storico di Ascoli Satriano), si é spostato in periferia nel 1981, fino ad arrivare alla terza e alla quarta generazione attuali, con Gerardo e il piccolo Nicola Celino.
Il futuro di questa famiglia di commercianti dell’olio passa da un recupero delle tradizioni contadine e dalla qualità dei prodotti. Per assaggiare l’olio novello sarà possibile, a partire dal prossimo autunno, frequentare il camino scoppiettante dell’oleificio, dove dalle cinque del pomeriggio alle nove di sera ci sarà una tradizionale fagiolata nella pignata e le bruschette con l’olio novello. Nel 2021, inoltre, riprenderà anche la produzione di vino, anch’essa storica, con conferimento di produttori locali. Da non dimenticare, inoltre, il tradizionale camion che porterà l’olio dei Monti Dauni agli ascolani e ai pugliesi in diverse città del nord, con l’obiettivo di trasformare i consumatori in piccoli ambasciatori dell’olio di qualità.
L’olio di qualità dei Monti Dauni e dei Cinque Reali Siti, dunque, é pronto a trasformarsi in una nicchia di mercato di qualità famosa tra i consumatori gourmet. Solo ad Ascoli Satriano sono 3 gli oleifici di qualità, con Oleificio Roccia (produttore di olio oltre che trasformatore) e Oleificio Colli della Daunia, oltre all’oleificio Celino. Le potenzialità per dare vita ad un vero e proprio polo dell’Olio, sfruttando la denominazione Dop già presente e le bellezze rurali del territorio, ci sono tutte, ma é necessario dare vita ad una filiera di conferimento di alto livello, scollegata in parte dalle logiche di prezzo e concentrata sul far crescere cento piccoli e micro produttori del territorio. La creazione di questa bella filiera, supportata da una comunicazione di qualità, potrebbe essere un volano importante per il territorio dei Monti Dauni e i suoi piccoli produttori. Luigi M. D’Auria