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Mensile Indipendente fondato e diretto da Donato D'Auria. Registrato presso il tribunale di Torino il 30 dicembre 2014 al n° 38

Roglic e Evenepoel favoriti in un Giro d’Italia con pochi Italiani

04 maggio 2023

Ortona (Chieti) – A poco meno di 48 ore dalla partenza, é quasi tutto pronto per l’edizione numero 106 del Giro d’Italia. La Corsa Rosa prenderà il via dall’Abruzzo, con una cronometro di poco più di quindici chilometri nello splendido scenario della Costa dei Trabocchi, uno dei litorali più caratteristici della costa Adriatica. La cronometro iniziale di sabato, che assegnerà la prima Maglia rosa, si concluderà con una salita breve e secca, adatta ai cronoman potenti e bravi nella scelta dei rapporti più adatti, con Filippo Ganna grande favorito.

Sarà una prima settimana di corsa molto enigmatica, in questa edizione 106 della grande corsa Rosa. Non mancheranno le tappe adatte alle fughe, in particolare la terza (che arriverà in Basilicata, a Melfi) e la quarta, quella di Lago Laceno. Gran finale parziale con il primo vero arrivo in salita, a Campo Imperatore alla settima tappa, e con la lunga cronometro di Cesena, che sfavorirà molto gli scalatori puri.

Nella seconda settimana di corsa, diverse le tappe per i velocisti (Viareggio, Tortona e Cassano Magnago gli arrivi per le ruote veloci), due tappe impegnative (una con arrivo a Rivoli dopo il passaggio sul Colle Braida, nel torinese, e l’altra a Bergamo, con tante similitudini col Giro di Lombardia) e uno sconfinamento in Svizzera con arrivo in salita, a Crans Montana.
Nell’ultima settimana saranno ben tre gli arrivi in salita, tutti concentrati sulle Dolomiti, a Monte Bondone, a Zoldo Alto e sulle Tre Cime di Lavaredo (dove vinsero sia Nibali nel 2013 Merckx negli anni Settanta) sotto la neve, prima di una cronoscalata al Monte Lussari, in Friuli, e passerella finale a Roma, dove si torna per la prima volta dal 2018.

Con un percorso come questo, non estremamente esigente ma aperto anche alle possibilità di corridori bravi nelle prove contro il tempo, Primoz Roglic e Remco Evenepoel sono i due grandi favoriti d’obbligo. Corridori diversi per età e temperamento, ma di grande talento, presentano le due squadre più forti e sono entrambi alla ricerca di una vittoria di peso, Roglic per ritrovarsi dopo un 2022 difficili, Evenepoel per vincere il Giro con la maglia di campione del mondo addosso ed entrare nell’Olimpo del ciclismo a soli 23 anni. Le alternative di livello non mancano, a cominciare da Tao Geoghegan Hart, Thibault Pinot, Rigoberto Uran e il nostro Damiano Caruso, unico italiano che davvero può provare ad ambire al podio.

Per i giovani italiani le possibilità concrete di fare bene in classifica generale sono poche, ma le tappe adatte alle fughe sono, a nostro avviso, almeno cinque: centrare queste occasioni diventa un imperativo per dare una svolta ad una stagione che, fin ora, non ha riservato molte gioie al nostro ciclismo maschile. Luigi M.D’Auria