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Mensile Indipendente fondato e diretto da Donato D'Auria. Registrato presso il tribunale di Torino il 30 dicembre 2014 al n° 38

La natura politica di Volt: movimento di destra o di sinistra?

20 febbraio 2019

Torino – La raccolta firme di Volt Italia é iniziata da due settimane, grazie al contributo dei volontari e degli iscritti che si sono mobilitati per ottenere ben centocinquantamila firme, di cui almeno trentamila in ciascuna delle circoscrizioni elettorali italiane, per conquistare il diritto di partecipare alle prossime Elezioni Europee anche nel nostro Paese. Andrea Venzon, uno dei fondatori di Volt, é direttamente coinvolto nella raccolta firme, in quanto candidato capolista di Volt Italia. Il momento della ricerca delle firme, inoltre, ha costituito anche un’importante occasione per far scendere Volt nelle piazze, anche con l’obiettivo di far conoscere il partito a tutti coloro che, pur non essendo ostili al suo programma, non ne erano ancora a conoscenza.

Negli ultimi mesi, Andrea Venzon é comparso diverse volte in programmi televisivi e talk-Show su televisioni nazionali, contribuendo a far conoscere Volt al “grande pubblico”. Di fronte alle argomentazioni di Venzon, molti si sono chiesti la natura politica del suo suo movimento, dichiaratamente lontano dalla dicotomia “destra-sinistra”. Volt é certamente un movimento progressista ma, essendo anche un movimento paneuropeo, é obbligato a svincolarsi dai classici “colori” politici, in quanto le definizioni di destra e sinistra sono diverse in ogni Paese, anche nella stessa Ue.

Volt, inoltre, si differenzia anche da movimenti politici per certi versi affini ad esso, come +Europa e Diem25. Il primo, infatti, agisce come un partito nazionale, mentre Volt punta alla creazione del primo gruppo parlamentare europeo puramente continentale, provando a risolvere i problemi della Ue a partire dalla sua stessa struttura. Con il movimento fondato dall’ex ministro greco Yanis Varoufakis, invece, il movimento nato il 29 marzo 2017 non condivide la ricerca di soluzioni ai problemi del continente con schemi ideologici e non con la condivisione tra “buone politiche” tra i singoli Stati, pur in accordo con il programma ufficiale di Volt.

Non sono mancati, inoltre, i paragoni fra Volt e il MoVimento 5 Stelle, dettati soprattutto dall’uso della tecnologia comune alle diverse piattaforme e al richiamo di entrambi i movimenti alla necessità, per le nuove generazioni, di fare il massimo per cambiare gli errori della “vecchia politica”. La struttura politica di Volt, tuttavia, si propone di seguire certamente principi di uguaglianza fra gli iscritti, ma anche di scegliere i propri candidati sulla base di competenza e rigore, privilegiando una struttura di coordinamento a “fiocco di neve”, basata sull’aiuto e sulla condivisione di idee e contenuti fra i leader, gli iscritti e i volontari.

Volt, dunque, cercherà di presentarsi alle prossime elezioni anche  per farsi conoscere dagli elettori europei e non solo per ricercare la formazione di un gruppo parlamentare autonomo. Il progetto politico di Volt, é, infatti, ad ampio respiro e basato sulle pari opportunità, i diritti sociali e La sostenibilità ambientale, senza dimenticare una riforma dell’Ue che tenda alla nascita di veri e propri “Stati Uniti d’Europa”. Donato D’Auria