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Mensile Indipendente fondato e diretto da Donato D'Auria. Registrato presso il tribunale di Torino il 30 dicembre 2014 al n° 38

Flavia Pennetta illumina d'immenso il tennis italiano

23 settembre 2015

Flavia Pennetta illumina d’immenso il tennis italiano

New York – Dopo cinque anni d’attesa il nostro tennis é tornato in paradiso. Era da quando la “Leonessa” Francesca Schiavone si era aggiudicata un incredibile Roland Garros che una nostra tennista non vinceva un torneo dello slam. La cosa incredibile, però, é che la nostra Flavia ha superato in finale un’altra italiana, l’amica di sempre Roberta Vinci. Insieme sono cresciute tennisticamente e umanamente e, sempre insieme, hanno macinato successi su successi in doppio, in singolo e in Fed Cup, diventando leader di un movimento tennistico che, gonnelline di Lea Pericoli a parte, non era entrato spesso nelle stanze delle italiane. Insomma, un’impresa storica che ha sorpreso tutti, compresi i soliti menagramo che hanno più volte dato per finita Flavia. Purtroppo per noi, questi ultimi in un certo senso avevano ragione, perché dopo una finale intensa ma non certo spettacolare Flavia ha annunciato il ritiro. La volontà di creare una famiglia (tra l’altro con l’ex “bello e possibile” del nostro tennis Fabio Fognini) é stata più forte della passione. Non finisce tutto qui, perché in ogni caso Flavia finirà la stagione e, forse, si concederà una parentesi tennistica anche il prossimo anno, disputando in chiusura di carriera le Olimpiadi di Rio. É comunque possibile che le monumentali vittorie di questo US Open contro Kvitova e Halep, ottenute con un gioco aggressivo e preciso, restino le ultime imprese di una carriera agonistica che dura ormai da quindici anni. Quanto alla sconfitta, bisogna dire che ha approfittato di un tabellone facile, causato dalla solita ecatombe di teste di serie nei primi turni, ma che é stata strepitosa nel match contro Serena Williams, bloccata dalla tensione nel torneo che avrebbe potuto regalarle un Grande Slam che manca al tennis dal 1988. Era tutto previsto, tranne la sconfitta di Serena, che é parsa nervosa fin dal primo turno e che ha faticato più volte per vincere partite che in condizioni normali avrebbe azzannato senza troppi complimenti. Dal posto 127 della sala stampa dell’Arthur Ashe Stadium, quello occupato da me, si é vista più volte una Serena urlare, al termine dei match, non la sua gioia ma il suo sollievo. 

Nel torneo maschile, invece, il successo é stato del favorito della vigilia, il sempre più dominatore del circuito Novak Djokovic. In finale “Djoker” ha sconfitto ancora una volta un Federer immenso ma bloccato dalla tensione come gli succedeva quando il miglior Nadal era in grado di batterlo. A proposito del maiorchino, non si può non parlare della sua crisi, che questa volta,si é manifestata con una sconfitta al terzo turno per mano del nostro Fabio Fognini, per la prima volta giunto alla seconda settimana agli US Open, dove é stato fermato da un ottimo Feliciano Lopez, altro giocatore capace di fare benissimo subito dopo il matrimonio. Speriamo che ciò faccia bene, nel futuro, al nostro Fognini, perché dopo il ritiro della Pennetta, e non tardissimo anche di Vinci e Schiavonr, perché il futuro del nostro tennis non appare, al momento, così roseo. Luigi M. D’Auria