Biella – Non sono mancate le sorprese al Thindown Challenger di Biella, uno degli ultimi appuntamenti della stagione del tennis europeo su terra rossa, che ha chiamato a raccolta molti specialisti della Terra rosa italiani (giovani come Matteo Donati e Stefano Napolitano, ma anche più esperti come Paolo Lorenzi) e stranieri, come gli spagnoli Zapata e Gimeno-Traver e i sudamericani Monteiro, Delbonis e Trungelliti, tutti interpreti che hanno regalato un ottimo spettacolo sportivo al pubblico presente sugli spalti del centrale Alvigini del Tennis Club i Faggi, anche quest’anno abbastanza numeroso fin dalle giornate di qualificazione.
Nonistante diverse sospensioni a causa della pioggia, il programma é proseguito secondo i piani fino alla finale, che si è disputata domenica 23 settembre e ha visto di fronte l’argentino davisman Federico Delbonis, numero due del tabellone di Biella e a caccia di punti preziosi per tornare stabilmente tra i primi ottanta giocatori del mondo, opposto al beniamino di casa Stefano Napolitano (figlio del maestro e direttore della scuola Tennis dei Faggi Cosimo), reduce da una stagione altalenante e desideroso di fare bene di fronte al pubblico del circolo dove ha iniziato fisicamente a giocare a tennis e di avvicinare di nuovo il suo best ranking.
Nel corso della finale, i due giocatori si sono fronteggiati alla pari, esprimendo entrambi un gioco prettamente da terra rossa. Delbonis, tuttavia, é stato bravo a gestire con lucidità i momenti e i punti chiave dell’incontro, aggiudicandosi il primo set con il punteggio di 6/4. Nel secondo set, il canovaccio della partita non é cambiato, grazie soprattutto alla continuità di Delbonis, bravo a mettere in evidenza ogni errore di Napolitano, rendendo difficile al giocatore di casa ogni singolo colpo. La caratteristica principale dell’argentino, del resto è proprio questa: cuore, grinta e corsa vengono messi al servizio del suo tennis per potenziarlo, sopratutto nel suo fondamentale meno incisivo, il dritto. Napolitano, invece, ha palesato qualche incertezza di troppo al servizio, il fondamentale di gioco che il giocatore biellese deve migliorare ulteriormente per avvicinare i giocatori “top” del circuito Atp.
Nel corso del torneo, entrambi i giocatori hanno dovuto vincere dei derby. Delbonis ha superato ai quarti di finale il connazione Arguello, al termine di un incontro molto “fisico” e lungo. In semifinale, poi, eterna sfida Argentina Brasile nell’incontro tra Thiago Monteiro e lo stesso Delbonis, vinto però dal tennista di Salto, più continuo durante tutta la durata del match. Napolitano, invece, ha superato in semifinale Stefano Travaglia, numero 6 del tabellone e autore di un torneo ottimo, macchiato però da un incontro sotto tono contro Napolitano, in cui non é riuscito quasi mai a fare male con i suoi colpi da fondo, soprattutto il dritto.
Biella si conferma, dunque, uno degli appuntamenti storici del panorama tennistico italiano, grazie all’impegno di sponsor e di un comitato organizzatore ben rodato, a cui si é aggiunto negli ultimi anni la società Thindown di Paolo Bodo. La collocazione nel calendario, inoltre, consente a Biella di avere ai nastri di partenza grandi interpreti del circuito Challenger, nonostante il torneo non abbia un montepremi altissimo all’interno del circuito. In attesa di conoscere l’edizione 2019 del torneo, dunque, gli appassionati di tennis piemontesi possono essere soddisfatti di un 2018 che, grazie a Biella, ha visto ancora una volta il grande tennis nella loro regione. Luigi M. D’Auria