L’Elezione del Presidente della Repubblica stravolge i piani del Governo Renzi
Torino- Dopo una seduta alquanto breve, il Consiglio Regionale del Piemonte ha deciso quali saranno i tre Grandi Elettori che rappresenteranno la Regione durante l’Elezione del nuovo capo dello Stato. Si tratta del Governatore Sergio Chiamparino, del Presidente dell’Assemblea Regionale Mauro Laus e di Gilberto Pichetto di Forza Italia, eletto in quota minoranza. La procedura non è stata tanto diversa in tutte le altre regioni del Paese, dato che già il 29 gennaio inizieranno le consultazioni che porteranno all’Elezione del successore di Giorgio Napolitano, rimasto in carica praticamente nove anni. Sicuramente le dimissioni del Presidente, non del tutto concordate con il Governo, rappresentano un bel guaio per la maggioranza, di fatto tenuta in piedi dal Patto del Nazareno. Renzi pensava, date le scadenze che lo assillano nei primi mesi dell’anno, di mostrare i muscoli in Parlamento nei primi mesi dell’anno, sostenuto dalla maggioranza di Forza Italia e dalla linea maggioritaria del suo partito. L’Elezione del Presidente della consente invece alle due minoranze dei partiti che compongono il Patto di prendere tempo, trattando e giocando a carte coperte, tattica invece odiata sia da Renzi che da Berlusconi, che preferiscono eliminare i problemi in maniera autoritaria, sguainando la spada del potere e tagliando il nodo gordiano dei sotterfugi della politica, proprio come fece più di duemila anni fa il grande condottiero Alessandro Magno.
L’elezione del nuovo Presidente non sarà dunque cosa facile e penso proprio che sarà difficile trovare un nome condiviso nei primi tre scrutini, considerato anche che Forza Italia, con le altre forze moderate, ha lanciato, più che altro per salvare le apparenze, l’ex Ministro Martino, tessera numero due di Forza Italia e più volte Ministro nei primi tre Governi Berlusconi. Bisognerà inoltre attendere il nome, o meglio i nomi, che presenterà il Movimento Cinque Stelle. Bisognerà infatti capire se questi nomi saranno realmente espressione della base del Movimento oppure se essi saranno espressione dell’ormai tanto pubblicizzato Direttorio, molto più interessato da una possibile alleanza con SEL e Minoranza PD che dalle opinioni dei propri militanti e colleghi di partito.
Non bisogna poi certo dimenticare i molteplici nomi proposti dalle innumerevoli correnti del PD, che vanno da Angela Finocchiaro a Romano Prodi, passando per esponenti della vecchia nomenclatura come Mattarella. Insomma, che il prossimo Presidente della Repubblica venga eletto da una grande o relativamente limitata maggioranza speriamo solo che non si intrometta troppo nei progetti del Governo, pensando piuttosto ad evitare ulteriori perdita di tempo sul modo per uscire da questa crisi, dato che per uscirne veramente è stato ancora fatto troppo poco. Luigi M. D’Auria