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Mensile Indipendente fondato e diretto da Donato D'Auria. Registrato presso il tribunale di Torino il 30 dicembre 2014 al n° 38

Splendido incontro organizzato da Piemonte Attivo sul tema delle Liste Civiche

22 maggio 2015

Splendido incontro organizzato da Piemonte Attivo sul tema delle Liste Civiche

Torino – Venerdì 22 maggio, nella splendida Fondazione Croce di Via Santa Maria a Torino, l’Associazione Piemonte Attivo ha organizzato uno splendido incontro e dibattito sul tema delle Liste Civiche, in particolare sulla possibilità delle stesse di formare una rete dove le stesse possano incontrarsi per migliorarsi vicendevolmente. Negli scorsi giorni questa iniziativa, voluta fortemente dal Consigliere Regionale Mario Giaccone, è finita in prima pagina regionale su tutti i principali quotidiani, più che altro perché la stessa è stata “benedetta” da politici di altissimo livello, come il Governatore della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il Viceministro dell’Agricoltura Olivero e l’assessore regionale Valmaggia. Un inizio importante per questo progetto che tuttavia, stiamo parlando di una vera e propria costante nella nostra politica, per ora ha solo diviso: da un lato vi sono infatti coloro che considerano questo “network” una mera riunione delle liste civiche che hanno sostenuto Chiamparino alle ultime Regionali, mentre altri lo considerano un punto di partenza importante per dare alle tanto criticate (ogni tanto a ragione) liste civiche un vero progetto politico, in modo che esse diventino non solo un modo per conquistare “voti facili” da parte dei partiti, ma dei contenitori di idee da proporre anche alla politica nazionale. A mio parere, l’iniziativa deve essere lodata: tra leggi fatte a metà o non fatte del tutto i piccoli comuni (che, ricordiamolo, sono numericamente la maggior parte) annaspano, non facilitati certamente da leggi fiscali e da una burocrazia che a tratti li stritolano. La cosa peggiore, poi, è che in moltissimi comuni, nonostante ci si riempia la bocca di parole come “democrazia partecipata”, la lista civica non è altro che un treno espresso verso voti facili, vuota di ogni parvenza di bozza programmatica. A mio avviso, quindi, pensare che liste di natura necessariamente locale, come dice il nome stesso, possano confrontarsi per mettersi in rete per migliorare insieme e capire quali sono le cose da cambiare sul territorio è un’idea rivoluzionaria, che va in controtendenza con l’opinione di molti che, in nome della governabilità, vorrebbe fare un unico partito di maggioranza sostanzialmente piatto, pronto solo a dire di sì al bozze di legge del leader di turno e del suo staff. Certo, è altrettanto vero che questo incontro è nato in un ambiente prettamente di centro-sinistra, ma bisogna pur sempre ricordare che le liste civiche, e le loro idee costruttive, sono apartitiche, in quanto per gestire le comunità locali servono soprattutto provvedimenti pratici e non di natura politica. A mio avviso, quindi, un network delle liste civiche (al convegno vi erano quattro tra candidati sindaci e sindaci in carica) non può che essere ben accetto all’interno di un’Italia che può ripartire solo valorizzando il proprio territorio e le sue bellezze. Luigi M. D’Auria