Laval – Dopo un 2020 in cui il Tour de France era stato molto “sloveno” dal punto di vista agonistico (con il duello serrato fra Roglic e Pogacar), l’edizione 2021 della Grande Boucle si é aperta con un canovaccio simile. Dopo sole cinque tappe, ricche di emozioni e di colpi di scena, il campione in carica Pogacar ha già preso una posizione di assoluto vantaggio rispetto agli avversari, grazie ad uno splendido successo nella cronometro di Laval.
E dire che le insidie, nelle prime tappe, non mancavano: pronti via e subito due arrivi in salita sulle colline della Bretagna. In un Tour con poche Alpi e tanti Pirenei sembrava il modo migliore per movimentare la corsa fin da subito. La prima vittoria é andata all’idolo di casa Alaphilippe, la seconda all’olandese Van Der Poel (suo nonno era il campionissimo francese Poulidor, motivo per cui si é conquistato la stima del pubblico di casa). I distacchi, come prevedibile, sono stati contenuti, ma sono state le cadute a rovinare i sogni di molti pretendenti alla generale, in particolare nella prima tappa (maxi capitombolo causato da una tifosa, il cui arresto non risolve i cronici problemi di sicurezza del Tour) e nella terza, che in modo folle si é corsa su stradine troppo strette per il gruppo nervoso e carico per le volate. Hanno perso molto terreno Froome, Roglic, Thomas, Miguel Angel Lopez, Simon Yates e Porte, indirizzando in modo prepotente la classifica.
Il percorso, ancora lunghissimo, sembra favorire ulteriormente Pogacar. Dopo un weekend sulle Alpi non troppo difficile (anche se favorevole ai colpi di mano), ci sarà una tappa terribile con doppio passaggio sul Ventoux e ben quattro tappe pirenaiche, con passaggio su salite durissime come Tourmalet e Col du Portet. Il grande numero di arrivi in discesa, compreso quello a Malaucène nella tappa del doppio Ventoux, tuttavia, favorirà corridori piu potenti e bravissimi a guidare la bicicletta, più che goi scalatori puri. Ultima battaglia, prima della consueta passerella finale sui Campi Elisi, sarà costituita da una cronometro di 30 chilometri, non del tutto piatta ma certamente adatta ai grandi passisti.
In casa Italia, l’obiettivo é quello di centrare una vittoria di tappa, magari con Nibali (che si ritirerà per andare in quarantena in vista delle Olimpiadi, ma é parso pimpante nelle prime tappe) o con una volata di Colbrelli, che deve provare a capitalizzare lo stato di forma migliore della carriera. Diversi altri, come Formolo, potrebbero avere la loro occasione solo nella terza settimana, quando potrebbero essere esonerati dalle rispettive squadre dal loro ruolo di gregari di lusso dei grandi della generale. Luigi M. D’Auria