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Mensile Indipendente fondato e diretto da Donato D'Auria. Registrato presso il tribunale di Torino il 30 dicembre 2014 al n° 38

Un avvio spettacolare per il novantottesimo Giro d'Italia

13 maggio 2015

Un avvio spettacolare per il novantottesimo Giro d’Italia 

Abetone (Pistoia) – Mentre si gode il bacio delle miss, Alberto Contador non mostra neanche troppa gioia, più che altro ha la faccia di uno che si sente nel suo ambiente naturale. Non potrebbe essere altrimenti, dato che il soggetto in questione ha macinato vittorie su vittorie ed è diventato beniamino di una folla di appassionati che non lo ha abbandonato neanche quando ha dovuto star fermo sei mesi a causa di una squalifica per doping abbastanza discutibile, più che altro per il fatto che è arrivata all’interno di una delle cosiddette “operazioni pulizia” che in realtà puliscono poco all’interno del ciclismo. Mentre ragiono di queste cose sono richiamato all’ordine dal mio “autista” Luigi Magnani, grande amico che mi accompagna in questa bella edizione della Corsa Rosa. Anche se siamo solo all’inizio, non ho timore a giudicare positivamente questa edizione del Giro, che propone tante tappe che sono delle vere e proprie mini classiche, come quelle di La Spezia e Sestri Levante, oltre a quella futura di San Giorgio del Sannio. Non sorridono di certo i velocisti puri, che per ora solo nella seconda tappa, con partenza da Albenga e arrivo a Genova,hanno avuto pane per i loro denti. Il vincitore è stato Elia Viviani, che con una volata ben orchestrata ha battuto Hofland e il tedesco Greipel, favorito della vigilia ma parso un po’ imballato. La quarta tappa ha invece consacrato un giovane italiano che potrà far sognare in futuro: Davide Formolo, che ha approfittato delle schermaglie tra big per attaccare sull’ultimo muro, quello della Biassa, e vincere in solitaria di fronte ad una folla in tripudio. Anche nella tappa odierna, che prevedeva un arrivo sulla difficile ma non impossibile salita dell’Abetone, ha visto un altro arrivo in solitario. Lo sloveno Jan Polanc, scalatore della Lampre-Merida considerato un gregario di Ulissi all’inizio della corsa, è stato prima coraggioso ad infilarsi nella fuga di giornata e poi bravissimo a sorprendere i compagni di fuga con un’azione a dieci dall’arrivo che gli ha dato la prima vittoria da professionista e la maglia azzurra di miglior scalatore, maglia che potrebbe anche portare a lungo se avrà il coraggio e la destrezza di infilarsi in tutte le fughe che contano. Dietro Polanc è stata finalmente bagarre: Contador, riconosciuta l’inferiorità della sua squadra (Kreuziger non è quello di alcuni anni fa e Basso non vale neanche più i primi venti) rispetto all’Astana di Aru, ha attaccato per prendersi la rosa e ha staccato tutti, esclusi gli Astana Aru e Landa (il secondo è la dimostrazione di come il team Kazako sia veramente una corazzata) e un Porte che deve fare tutto da solo visto il momento no di Kirienka e Nieve. I tre sono così giunti a braccetto al terzo, quarto e quinto posto dimostrando, questa volta sul campo, che il Giro sarà un affare tra loro. Per scoprire come andrà a finire, non mi resta che salire sull’utilitaria di Luigi alla ricerca del nostro hotel, in attesa di altre emozioni come quelle provate nel vedere la tappa di oggi. Luigi M. D’Auria.