Torino – Martedì 31 maggio si é svolta la prima giornata della Settima Edizione del Festival del Giornalismo Alimentare. Dopo un’edizione 2021 particolare e ridotta dal punto di vista degli spazi, il Festival é tornato al Lingotto, dove si era svolto fino al 2020.
Con due Sale dedicate ai panel e due ai laboratori, il Festival ha vissuto una prima giornata piena e ricca di contenuti. I temi trattati sono stati moltissimi, con un occhio di riguardo per le tematiche della stretta contemporaneità. Dopo decenni, l’Occidente si trova di fronte alla paventata possibilità di una carenza sostanziale di materie prime indispensabili, come olio e grano. Questa attenzione alla “presenza” di cibo non deve, tuttavia, annullare i dibattiti intorno alla qualità e alla sostenibilità dello stesso, che dovrebbero restare centrali.
Molto interessanti, come nelle scorse edizioni, anche i laboratori, che hanno portato a stretto contatto professionisti della comunicazione e realtà produttive. Nella mattinata della prima giornata di Festival, l’Associazione Ristoranti della Tavolozza ha presentato un laboratorio dedicato ai “Fiori nel Piatto”: la riscoperta delle potenzialità gastronomiche di fiori come la calendula, parte della tradizione contadina, può essere occasione di riscoperta di una cucina tradizionale e dimenticata.
Molto interessante, inoltre, la presentazione del cortometraggio “l’Altra Terra”: una storia rurale, ambientata in una masseria in Salento, che si snoda fra tre diverse generazioni di contadini, fra trasformazioni profonde e i ritmi quasi immutabili della civiltà contadina. Infine, grande interesse anche per il laboratorio dedicato ai nuovi aggiornamenti in materia di etichettatura alimentare, con anche la presentazione della legge n. 30 del 1 Aprile 2022, che la nostra redazione seguirà con attenzione.
Una prima giornata di Festival, dunque, ricca di contenuti e di spunti interessanti. Il Festival proseguirà nella mattinata di mercoledì 1 giugno, con altri panel, laboratori e con la chiusura dei lavori di un’edizione che, pur schiacciata da un maggio ricchissimo di eventi a Torino, ha segnato una ripartenza importante per questo Festival ormai storico. Luigi M. D’Auria