Torino – A meno di un anno dalle Elezioni Europee del 2019 (che si svolgeranno nel maggio prossimo), pare sempre più chiaro che le elezioni stesse vedranno un confronto molto netto fra un fronte “sovranista” molto critico nei confronti dell’Unione Europea, che viene vista come una realtà “lontana” dai problemi delle persone comuni, ed un fronte favorevole all’Unione Europea. Negli ultimi mesi é emersa, tuttavia, un’alternativa europeista a questo dualismo: si tratta di Volt Europa, un movimento progressista ed europeista, che si pone come obiettivo quello di dare vita al primo movimento Europeo transnazionale. Il primo, ambizioso, obiettivo di Volt é quello di dare vita al primo gruppo parlamentare europeo transnazionale, formato da 25 parlamentari di almeno 7 paesi, eletti con le liste di Volt “nazionali”.
Il movimento fondato da Andrea Venzon si proporne di agire a tre diversi livelli. Il primo é certamente quello europeo (a partire da una riforma delle Istiuzioni Europee), il secondo é nazionale (le istanze di Volt dovrebbero essere declinate anche nelle politiche degli Stati membri), e il terzo é quello locale, che prevede la nascita di Meet-Up locali. In Italia, dove il partito nazionale nascerà ufficialmente solo in una convention che si svolgerà a Bologna il 13,14,15 luglio, sono già nati diversi Meet-up locali, tra cui quello di Torino, nato nel corso di due incontri che si sono svolti il 27 giugno e il 5 luglio. Il Responsabile Riccardo Pinto, insieme a Fabio Daniele, Vittorio Quartetti e ad Andrea Pogliani sono alcuni membri di Volt già attivi che si propongono di far crescere il movimento a livello locale, con uno sguardo sull’Europa e sul territorio. Al termine della serata, Riccardo e Vittorio si sono dichiarati soddisfatti per la partecipazione e per il clima del dibattito che ha consentito di “mettere in luce esperienze diverse, ma accomunate da ideali comuni”.
Nel corso dell’incontro sono state ribaditi alcuni dei capisaldi di Volt, a partire dalla policy che mira ad una semplificazione delle istituzioni europee, della burocrazia (creazione di uno “Smart State”) e sul cercare di evitare un’Europa a “due velocità”, privilegiando uno scambio di modelli di gestione vincenti tra i diversi Paesi membri della Ue. Nel corso della serata é emerso in maniera prepotente la necessità di semplificazione come uno dei cardini del futuro europeo. Molti dei partecipanti al Meet-up, inoltre, hanno espresso il loro dissenso riguardo la presunta “distanza” dell’Europa dalla gente. Gli effetti positivi delle politiche Ue sono già importanti per la vita di tutti i giorni dei cittadini europei, ma spesso i loro effetti sono sottovalutati. La prima risposta di Volt alla diffidenza nei confronti dell’Europa vuole essere, dunque, la comunicazione delle eccellenze Europee, nell’ottica di una crescita generale dell’Ue. Luigi M. D’Auria