Grosseto – É stata un’ultima giornata da ricordare per i colori azzurri, quella vissuta dagli appassionati di atletica agli Europei Under 20 di atletica leggera. L’oro della staffetta 4×400 maschile, infatti, ha chiuso una manifestazione ricca di soddisfazioni per l’atletica nostrana. Vladimir Aceti, Edoardo Scotti, Klaudio Gjetja e Alessandro Sibilio hanno (letteralmente) riscritto la storia dell’atletica italiana recente; mai, negli ultimi cinque anni, la nostra Nazionale aveva messo in campo una squadra così competitiva e abile a gestire le mille insidie di questa gara, in cui non sono mancate le spinte nelle zone di cambio. La partenza a razzo di Aceti (oro nell’individuale) ha proiettato i nostri nel gruppo delle squadre in grado di giocarsi la medaglia. Scotti e Gjetja, pur faticando, sono riusciti a restare davanti, mentre Sibilio ha realizzato qualcosa di incredibile. Già secondo nei 400 hs (vinti dal francese Happio con il record europeo di categoria), il napoletano ha lasciato sfogare gli avversari nella prima parte di gara per poi accellerare prepotentemente nel finale, concedendosi anche il lusso di esultare prima del traguardo.
Ottimo anche il risultato della 4×100 maschile, che ha chiuso con la medaglia d’argento e il record nazionale Under 20 portato a 39.50, a soli due centesimi dal primato europeo conquistato dai tedeschi, vincitori a Grosseto. La squadra, costruita intorno al capitano Filippo Tortu, non ha deluso le aspettative della vigilia, offrendo una buona prova di efficienza in batteria, per poi fare una grande prestazione in finale. Il gruppo formato da Zlatan, Arturo, Marchei e Tortu potrebbe essere la base della staffetta del futuro. Pazzesca, invece, la 4×400 femminile, dove ben cinque nazionali hanno abbattuto il muro del 3’35” e l’Ucraina ha conquistato oro e record europeo di categoria in 3’32”. La nazionale italiana, composta da Elisabetta Vandi, Linda Olivieri, Rebecca Borga e Ilaria Verderio, ha chiuso sesta, fissando il nuovo primato nazionale a 3’35″85.
Grande emozioni anche dal salto triplo, dove Andrea Dallavalle é riuscito a conquistare l’argento in una gara dagli alti contenuti tecnici. Sono stati addirittura tre gli atleti in grado di centrare il minimo per i Mondiali di Londra. Oltre ai francesi Lamou e Raffin (primo e terzo in 16.97 e 16.82) ci riesce anche il piacentino, che ottiene uno splendido 16.87 che lo rende, a tutti gli effetti, degno erede della nostra importante scuola di salto.
Quest’ultima giornata di gare é stata anche quella che ha incoronato due futuri fenomeni dell’atletica europea e non solo: il norvegese Jakob Ingebrigtsen e il tedesco Niklas Kaul. Il primo ha definitivamente riscattato la caduta di sabato, dominando i 3000 siepi in 8’50”, tempo ottenuto con un’accelerazione finale che gli ha consentito di battere i francesi Phelut e Gilavert, unici in grado di iniziare l’ultimo giro insieme a lui. Kaul, invece, ha ottenuto il nuovo record mondiale Under 20 del decathlon, totalizzando 8435 punti, punteggio che, ripetuto ai Mondiali di Londra potrebbe regalargli un piazzamento di altissima classifica. Il futuro dell’atletica é già arrivato. Luigi M. D’Auria