Biella – Nonostante l’assenza dell’argentino Leonardo Mayer (che ha deciso di prendersi una settimana di riposo dopo aver vinto a sorpresa l’Atp 500 di Amburgo), il torneo Challenger di Biella presenta un campo di partecipazione davvero notevole. Non poteva essere altrimenti, se si considera che Il torneo presenta un montepremi di 106500 euro più ospitalità, il massimo per la categoria Challenger (il massimo storico nella ventennale esperienza di organizzazione di torneo internazionale dei Faggi).
Dopo quasi tre giorni di tabellone principale (iniziato, dopo il weekend di qualificazioni, lunedì 31 agosto), é già tempo di primi bilanci. Tra i giocatori più in vista di questo inizio di torneo, non si può non nominare la prima testa di serie del torneo, Marco Cecchinato, che non ha avuto troppe difficoltà nello sconfiggere, al secondo turno, la Wild card degli organizzatori, il vercellese Pietro Rondoni. Fari puntati, nella parte bassa del tabellone, sul siciliano Salvatore Caruso, bravo a sconfiggere il belga Reuter al primo turno e a fare l’impresa al secondo contro l’esperto spagnolo Guillermo Garcia, crollato dopo un grande primo set (lo spagnolo, non al masssimo fisicamente, ha forse patito il lungo match di primo turno contro Lorenzo Sonego) e ritrovatosi preda delle trame da fondo campo di Caruso.
Per i colori italiani, purtroppo, non ci sono state soltanto note positive. Stefano Napolitano, autore di prestazioni davvero notevoli quest’anno, non é riuscito a ben figurare di fronte al pubblico di casa, perdendo al primo turno contro Roberto Carballes Baena, testa di serie numero otto del torneo. Tra le wild card assegnate dalla Fit, invece, subito eliminato, nonostante una grande partita, Andrea Pellegrino, che ha soltanto sfiorato l’impresa contro Stefano Travaglia, numero sette del seeding. Gianluca Mager, invece, é riuscito a vincere agilmente una partita complicata sulla carta contro l’esperto Matteo Viola.
Il livello tecnico del torneo, in ogni caso, sembra essersi alzato rispetto alla scorsa edizione. Qualche assenza di troppo dei favoriti della vigilia, infatti, é stata compensata dalle presenze di molti giovani giocatori desiderosi di ben figurare in un palcoscenico importante. Il title sponsor del torneo, Thindown, ha garantito nuova linfa ad una macchina organizzativa rodata, che é riuscita a dar vita ad uno dei maggiori tornei del nostro paese (il miglior Challenger per montepremi insieme a Caltanissetta e Genova). L’obiettivo, a nostro avviso, dovrebbe essere quello di mantenere questo montepremi anche nei prossimi anni, magari provando a dotare il centrale di una tribuna aggiuntiva più funzionale di quella attuale. Luigi M. D’Auria