Superga (To) – Ha vinto alla sua maniera, con un’azione prepotente negli ultimi 400 metri di gara. Michael Woods non ha tradito se stesso: quando la strada si impenna su salite brevi e secche il corridore dell’Ontario (con un passato da podista nel cross-country) si fa sempre trovare pronto, ottenendo piazzamenti di rilievo (come il terzo posto nel Mondiale di Innsbruck dello scorso anno). In questo 2019, tuttavia, gli era sempre sfuggita la vittoria: l’ha ottenuta nella prestigiosa cornice della Milano-Torino numero 100, corsa che negli ultimi anni ha incoronato diversi scalatori affermati ma a digiuno di successi nelle corse di un giorno (Miguel Angel Lopez e Alberto Contador su tutti).
Il percorso della corsa più antica al mondo (prima edizione nel 1876) non é cambiato rispetto alla scorsa edizione:partenza da Magenta, attraversamento del Monferrato e delle pendici della collina torinese per un percorso globalmente poco mosso fino al doppio passaggio della salita di Superga da Sassi. Vista la presenza di Egan Bernal, vincitore del Tour di quest’anno, la Ineos ha provato a fare il ritmo grazie ad un ottimo Diego Rosa, ma il gioiellino colombiano non é riuscito a dare la stoccata in grado di dare lo scossone definitivo alla corsa. Arrivati all’ultimo chilometro, Woods é stato il più bravo di tutti, precedendo Alejandro Valverde (al terzo podio in una gara che non ha mai vinto) e Adam Yates, con Bernal solo sesto.
Il talento colombiano, tuttavia, ha avuto modo di rifarsi il giorno seguente, in un Gran Piemonte insolitamente per scalatori, con arrivo storico a Oropa, vent’anni dopo l’impresa al Giro d’Italia di Marco Pantani. Questa volta, il pupillo di Gianni Savio (che in Piemonte ha vissuto due anni prima di passare alla Sky) non ha tradito le attese della vigilia e ha staccato tutti gli avversari, mettendo la più classica delle “ciliegine” sulla torta di una stagione già straordinaria, vincendo la prima corsa di un giorno della sua carriera.
Dopo la due giorni di gare piemontesi, spazio all’ultima Classica Monumento della stagione, il Giro di Lombardia. In una gara segnata dalla tattica e dalla stanchezza per una lunga stagione, ha vinto un’autentica sorpresa: Bauke Mollema. Trentaduenne olandese, una laurea in Storia Romana, ha anticipato tutti ottenendo il classico successo che vale una carriera, anticipando il favorito Roglic e Alejandro Valverde, con Nibali e gli italiani staccato già sulla penultima salita del Civiglio. Donato D’Auria