San Giovanni in Galdo (Cb) – Il 2020 ha segnato una cesura profonda nel nostro modo di intendere l’agrcioltura e il rispetto del territorio. In un periodo di “pausa forzata” che ci ha costretti ad assistere ad una natura che rapidamente si é ripresa antichi spazi, lo sviluppo di modelli economici più rispettosi dell’ambiente é parso a molti una soluzione non più rimandabile, tanto da parlare di un Green New Deal, parafrasando le politiche economiche rooseveltiane degli Anni 30. Si tratta certamente di uno slogan interessante, ma che deve anche essere riempito di contenuto per risultare efficace. Un possibile punto di partenza possono essere le aziende virtuose che operano a favore del proprio territorio, come nel caso delle aziende oggetto del reportage molisano della nostra redazione.
Nei territori montuosi fra San Giovanni in Galdo e Campolieto, si trova l’azienda agricola Alba. Nata dal sogno di Nicola Delvecchio e Michela Bunino (un molisano e una piemontese che si sono conosciuti all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo), Alba é un’azienda agricola diversificata, che punta a sfruttare l’innovazione per riproporre gli antichi ritmi della civiltà contadina delle montagne molisane. Con 60 ettari di boschivo e 20 di seminativo, Alba produce formaggi della tradizione molisana, olio da un uliveto a maggioranza Sperone di Gallo (varietà tipica del luogo),coniugando il tutto con allevamento allo stato semibrado (con un pastore che lavora solo per l’azienda). Si tratta di una fattoria didattica per eccellenza, che punta a intensificare l’attività di visita in azienda e a dare vita ad un vero e proprio spazio aziendale.
Sempre a San Giovanni in Galdo, punta a rilanciarsi anche il ristorante “Re Artù”, di Michele Daniele, che ha sfruttato un momento di trasformazione del locale per accorciare il più possibile la filiera dei prodotti, cercando di sfruttare il più possibile produzioni locali ed eccellenze del proprio orto. Per incrementare le potenzialità di ricettività del territorio, inoltre, Concetta Graziano sta dando vita ad un B&B in un antico palazzo del territorio.
Tra le vere e proprie eccellenze molisane, in particolare a Colle d’Anchise (nella Valle del Biferno), c’é la Piana dei Mulini, che dopo il lookdown ha deciso di ridare nuova linfa all’antica vocazione agricola di questo splendido luogo per eventi, riqualificando gli antichi Mulini sulla piana: uno ad acqua per scopi didattici ed uno elettrico, ideale per molinare piccole produzioni di cereali di qualità. Sempre a Colle d’Anchise, Antonietta Lucarelli prosegue nella sua strada di agricoltura totalmente naturale sul territorio.
La riscoperta degli areali boschivi e rurali e delle loro potenzialità passa certamente dalle produzioni agricole (come le farine di qualità del Molino Cofelice, che ha nella saragolla il suo punto di forza), ma anche da una riscoperta storica e turistica dell’antica civiltà contadina, che passa da itinerari unici come i Tratturi, con itinerari storici (Candela-Pescasseroli e Lucera-Castel di Sangro su tutti) che possono essere capofila di un rinnovamento del territorio, che potrà sfruttare anche i bandi rimodulati dell’anno 2020, con la possibilità di dare vita a progetti di qualità già pronti. Donato D’Auria