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Mensile Indipendente fondato e diretto da Donato D'Auria. Registrato presso il tribunale di Torino il 30 dicembre 2014 al n° 38

Poco Sud ma tante salite al Giro d’Italia numero 104

16 marzo 2021

Torino – Partirà da Torino l’edizione numero 104 della Corsa Rosa. Dieci anni dopo la “Grande Partenza” del 2011 e 5 dopo l’arrivo dell’edizione 2016, la città subalpina torna protagonista del ciclismo mondiale, grazie ad una breve cronometro di 9 chilometri che assegnerà la prima Maglia Rosa. Partenza da Piazza Castello e arrivo nei pressi della Gran Madre, con un tracciato che strizza l’occhio agli specialisti puri (il campione del mondo Filippo Ganna é il favorito d’obbligo in caso di presenza al Giro) e ai Lungo Po torinesi.

Ci sarà tanto spazio per il Piemonte, dunque, al Giro d’Italia 2021: dopo la partenza di Torino, spazio ai velocisti con la Stupinigi-Novara nella seconda tappa, prima di una tappa interessante e propizia nelle fughe, con arrivo nel Roero (a Canale) e partenza da Biella. Il Piemonte sarà protagonista anche nel finale, con un arrivo in salita all’Alpe di Mera e la partenza della ventesima tappa da Verbania, prima dell’arrivo in salita all’Alpe Motta, in Lombardia, dopo uno sconfinamento in Svizzera.

Nonostante la presenza di pochissime tappe al sud (nota dolente, la corsa non transiterà al di sotto di Foggia), ci sentiamo di promuovere il percorso dal punto di vista tecnico. Nella prima settimana solo 3 tappe per velocisti (Novara, Cattolica e Termoli) e tanti arrivi difficili da interpretare: Canale, Sestola, Guardia Sanframondi e Rocca di Cambio sono tutte occasioni buone per i finisseur, ma anche momenti in cui i gregari dovranno tenere gli uomini di classifica lontano dai guai.

La seconda settimana é di gran lunga la più difficile ed indirizzerà la corsa. Ci sarà una tappa difficile con arrivo a Bagno di Romagna, la tappa delle “strade bianche” di Montalcino (dove la corsa esploderà) e le durissime tappe di montagna di Cortina e dello Zoncolan. Nella terza settimana saranno tre gli arrivi in salita (Sega di Ala, Alpe Mera e Alpe Motta) ma non bisogna dimenticare la cronometro finale, con arrivo a Milano, che potrebbe ribaltare la corsa e cogliere in fallo corridori meno adatti ai lunghi sforzi.

I favoriti a vincere la Corsa Rosa sono tanti, per fortuna dello spettacolo. Bernal (vincitore al Tour 2019) e Hindley (secondo l’anno scorso a Milano) hanno il mix giusto di freschezza e abitudine ai grandi palcoscenici, anche se corridori come Simon Yates, Landa, Thibault Pinot e Bardet potrebbero fare il colpo in grado di dare una dimensione definitiva alla loro carriera. Possibili outsider Ciccone (al primo grande Giro con i gradi di capitano), Pozzovivo, Almeida e George Bennett.

La Corsa Rosa, dunque, promette spettacolo come al solito. La speranza é quella che il pubblico possa viverla a bordo strada, per quanto possibile. La nostra redazione ci sarà e, in modo un po’ romantico, punterà su due corridori non favoriti per motivi diversi: Vincenzo Nibali e Remco Evenepoel. Lo Squalo ha ormai 37 anni e l’obiettivo dell’anno é quello di provare a fare bene nelle corse di un giorno e alle Olimpiadi di Tokyo, ma non ha pressioni e ha la classe per provare a movimentare la corsa e dare spettacolo (come il Contador degli ultimi due anni di carriera), mentre il belga, classe 2000, é il grande talento del ciclismo mondiale a nostro avviso, una vera e propria bomba pronta ad esplodere. Sarebbe bello se ci riuscisse proprio al Giro 2021. Luigi M. D’Auria