Il Challenger di Genova parla spagnolo
Genova – Lunedì 14 settembre 2015 é andata in scena la finale del Challenger “Memorial Messina” di Genova, rimandata a causa dell’allerta maltempo di domenica. Dopo un inferno sportivo durato oltre un anno, l’ex numero nove del mondo Nicolas Almagro può finalmente sorridere. Il navigato tennista di Murcia (che potrebbe essere ricordato come una divinità dal suo pubblico, se avesse portato a casa il singolo decisivo della finale di Coppa Davis 2012), dopo due infortuni in rapida successione nel 2014, ha fatto fatica a tornare un tennista competitivo e ha dunque deciso di ripartire dal circuito cadetto, giocando un torneo, comunque prestigioso come quello di Genova, che qualche anno fa non avrebbe smosso la sua classifica neanche di un’unghia,e mentre oggi rappresenta una era e propria boccata d’ossigeno che gli consente di rientrare tra i primi cento giocatori del mondo. Il suo cammino non é stato, tuttavia, molto facile. Costretto a faticare fin dall’inizio, Almagro (che ha fatto vedere al numerosissimo pubblico dello Stadio “Beppe Croce” colpi da top-10 vero) ha impiegato tre set per aver ragione dell’olandese Robin Haase, così come non ha certo passeggiato contro il nostro Marco Cecchinato, che ha raggiunto il suo best ranking proprio grazie ai punti conquistati nella città della Lanterna. Nella giornata di sabato il tennista di Palermo, reduce da una costruttiva esperienza agli US Open (dove ha superato anche un turno in doppio), ha compiuto una vera e propria impresa sconfiggendo il numero 58 del mondo e campione in carica Albert Ramos, classico “cagnaccio” spagnolo che non molla mai, soprattutto sulla terra. Dopo un sonoro 0-6 incassato nel primo parziale, “il Ceck” (come é conosciuto nell’ambiente tennistico) si é ripreso, mostrando i miglioramenti di rovescio che ne hanno fatto un giocatore molto solido e mettendo letteralmente K.O un Ramos crollato, stranamente, alla distanza e molto nervoso per aver perso una partita che sembrava nelle sue mani. Cecchinato si é ben disimpegnato anche in doppio (in coppia con il deludente in singolo Donati), ma la miglior coppia nostrana é stata quella Arnaboldi Giannessi, sconfitta dai solidissimi argentini Duran-Zeballos, coppia che puó anche nutrire qualche piccola ambizione di Davis per il futuro. Restano, quindi, grandi trionfi, ma anche un torneo di altissimo livello che, se non fosse per gli spazi quasi angusti di Valletta Cambiaso, potrebbe anche aspirare a diventare un ATP 250, visto la splendida cornice del centrale e di pubblico presente a Genova, che si conferma uno dei tornei meglio organizzati della categoria. Appuntamento al prossimo anno, quindi, con un torneo splendido, che deve provare a lavorare ancora sui dettagli per restare il migliore. Donato D’Auria
In un Centrale pieno si sono disputate le semifinali del Challenger di Genova
(Foto: Sebastiano Spina )