Parlare di turismo nella Città Metropolitana di Torino non é semplice: 312 comuni diversissimi fra loro, dalla grande città alle piccole realtà rurali e montane, passando per la prima e la seconda cintura del capoluogo richiedono strategie diversificate e complementari fra loro.
Eventi come le ATP Finals e il Salone dell’Auto (che tornerà in città con una nuova veste dal 13 al 15 settembre prossimi, come confermato dal Presidente Andrea Levy) possono costituire un richiamo per tanti turisti, così come esperienze di nicchia possono contribuire alla crescita delle aree interne, ma la vera sfida é quella di riuscire a mettere in comunicazione questi diversi livelli di turismo, creando percorsi turistici di qualità in grado di incentivare il turista più volte sul territorio. L’idea che è tornata più volte, nell’arco della mattinata, é quella di adattare l’idea di Torino “Capitale delle Alpi”, nata con Torino 2006, al concetto di metromontanità, che implicherebbe una stretta sinergia fra il capoluogo e le aree montane limitrofe.
Nel corso della mattinata, dunque, sono state affrontate le potenzialità turistiche di Torino sotto molteplici aspetti, dal turismo legato alle personalità culturali (con il libro Certe Donne, a Torino di Marina Nota) fino a quelle del turismo rurale di zone considerate periferiche o poco vocate al turismo fino a pochi anni fa. Si pensi al comune di Santena e al distretto agroalimentare di Chierese e Carmagnolese, rappresentati dal Sindaco di Santena, Roberto Ghio. Si tratta di territori a vocazione agricola, ma anche ricchi di cultura, a pochi chilometri dal centro città, di cui la nostra testata sta seguendo i tentativi di valorizzazione agraria in modo particolare. Non bisogna dimenticare, inoltre, uno dei polmoni agricoli del territorio piemontese, il Pianalto Astigiano, rappresentato dal Presidente Mel Menzio, che ha energicamente difeso la necessità di una efficace comunicazione dei territori.
É vento di Turismo, dunque, si é confermato un evento importante per gli operatori del settore e non solo, che certamente potrebbe meritare, già dalla prossima edizione, di trasformarsi in un vero e proprio Festival, magari nella prestigiosa cornice del Centro Congressi “Torino Incontra” della Camera di Commercio, di cui la città attende con ansia la riapertura in ragione delle sue potenzialità strategiche. Luigi M. D’Auria