Vercelli – Alla Pro Vercelli non riesce il secondo miracolo. Dopo aver sconfitto il Parma, i Bianchi sono stati sconfitti dal Venezia di Pippo Inzaghi al Piola nel turno infrasettimanale del 1 maggio. La squadra di Grassadonia é ora distante quattro punti dalla zona play-out. Per provare a restare in Serie B, la Pro deve sconfiggere in trasferta lo Spezia, battere la Ternana in casa (questo incontro sarà un vero e proprio “scontro salvezza”) e tentare un miracolo a Cittadella nell’ultima di campionato. Il Venezia, dal canto suo, si gode una qualificazione ai play-off quasi matematica. La squadra lagunare, plasmata giorno dopo giorno dal suo allenatore, ora, può anche sognare una promozione diretta che sarebbe clamorosa.
Nel primo tempo la partita è decisamente bloccata: la squadra di Grassadonia prova a fare la partita, ma il Venezia copre il campo in maniera quasi perfetta, grazie ad un 3-5-2 ermetico che blocca la manovra della Pro. Al 32’, arriva anche la beffa per i piemontesi: Marsura triangola con Zigoni al limite dell’area, si presenta davanti a Pigliacelli e non sbaglia. Da quel momento, il Venezia gestisce ogni situazione con una calma ancora maggiore, mentre la Pro appare quasi intimorita e non in grado di velocizzare il proprio gioco.
Nel secondo tempo, i cambi non modificano la situazione e al 77’ il Venezia raddoppia grazie ad una bella percussione di Leo Stulac. Lo sloveno, rimasto in panchina per buona parte della stagione (a gennaio poteva partire, ma ha stupito Inzaghi dicendo che avrebbe preferito restare “per imparare di più”) sta diventando un punto di riferimento per il Venezia, nonché una delle rivelazioni degli ultimi mesi di campionato. Nel finale, nonostante la volontà, la Pro non va oltre qualche cross dal fondo e l’incontro si conclude con i tifosi in festa.
La situazione della Pro Vercelli, dunque, é sempre più critica ed è tempo di primi bilanci, in attesa degli ultimi verdetti di un Campionato di Serie B appassionante dalla prima all’ultima giornata. Nonostante una vera e propria rivoluzione nel mercato di gennaio e il breve avvicendamento fra Grassadonia e Aztori sulla panchina, infatti, la media punti della squadra piemontese non é aumentata, e la situazione di classifica é stata sempre pericolante. Le responsabilità, dunque, non devono ricadere soltanto sull’allenatore che, anzi, ha spesso portato i suoi ragazzi a giocare un calcio pregevole esteticamente, anche se raramente questo gioco si é tradotto in risultati. Per provare a centrare una salvezza miracolosa, dunque, i Bianchi dovranno cercare di mantenere inalterata la qualità del gioco, abbinando questa qualità alle giuste dosi di agonismo e cinismo. Luigi M. D’Auria