Grosseto – Primo posto nel medagliere maschile. Quinto in quello assoluto. Quarto posto nella classifica a punti. Sono questi alcuni numeri relativi alle prestazioni della Nazionale Italiana agli Europei Under 20 di Grosseto. Si tratta di numeri importanti, che da almeno un paio di decenni sembravano quasi irraggiungibili per la nostra Nazionale. Anche nel settore Under 23, in ogni caso, la situazione non é peggiore: gli Azzurrini hanno ottenuto risultati simili negli Europei che si sono disputati a Bydgoszcz, in Polonia. Guardando più in là, potremmo anche aggiungere che ai prossimi Mondiali di Londra gli atleti italiani saranno di più e più giovani rispetto alle scorse edizioni. La sensazione, dunque, é che il tanto conclamato “Rinascimento” della nostra atletica sia un qualcosa di più di una semplice suggestione.
Alla fine dell’evento di Grosseto é stato il Responsabile dell’area “sviluppo” della nostra Nazionale, Stefano Baldini, a fare il punto della situazione. Con grande lucidità, l’olimpionico (parso più sicuro nella veste di responsabile da quando la poltrona di Direttore Tecnico é occupata da Elio Locatelli) ha analizzato pregi e difetti delle nostre Nazionali giovanili, ricordando anche l’importanza della classifica a punti, utile a misurare la “profondità” di un movimento. Baldini, infatti, ha ricordato che i risultati di maggior rilievo sono arrivati dagli atleti che hanno mostrato maggior lucidità nei momenti decisivi. Questa capacità, a suo avviso, deriva certamente dal “carattere” degli atleti, ma anche da programmazioni oculate, che hanno consentito di raggiungere il periodo di massima forma proprio in corrispondenza dell’evento più importante.
Anche il pubblico ha risposto in maniera positiva. All’inizio della rassegna di Grosseto gli applausi erano tutti per Filippo Tortu, atleta più rappresentativo della squadra. Nel corso della manifestazione, però, tutti gli Azzurrini sono stati tratttati come veri e propri beniamini di casa. Nel corso delle staffette, poi, il supporto si é trasformato in un vero e proprio tifo appassionato. Entrambe le 4×400 (la maschile ha ottenuto l’oro, la femminile il record italiano) sono state celebrate con vere e proprie standing ovation da un pubblico davvero innamorato dell’atletica.
Quello che ci ha più colpiti, peró, é stato il successo organizzativo della manifestazione e della Nazionale. Nell’Italia delle piste rotte e dei campi scuola fantasma siamo stati costretti a parlare di un wi-fi poco funzionante per trovare il “pelo nell’uovo” e criticare la rassegna grossetana. Lo Stadio Zecchini e il Campo Scuola Bruno Zauli, infatti, sono diventati in pochissimi mesi degli impianti d’assoluta eccellenza, senza ritardi nella realizzazione e litigi fra le istituzioni politiche e sportive. Lo stesso si può dire per la Nazionale azzurra. Dopo anni in cui la nostra squadra era molto simile ad una “Torre di Babele”, la direzione di Locatelli ha dato vita ad un vero e proprio sogno: ruoli chiari (i referenti sono lo stesso Locatelli e Baldini, la linea tecnica per le singole specialità viene scelta da “tecnici d’area” scelti da loro due), raduni costanti e progettazione sul medio-lungo periodo (ad ottobre sarà tutto pronto per la stagione 2018). In questo senso la nostra Nazionale pare essere tornata all’epoca d’oro degli anni Ottanta.
A questo punto, però, é doveroso provare a finalizzare il lavoro fatto finora. Per farlo, a nostro avviso, é necessaria la creazione di una vera e propria scuola di tecnici d’eccellenza (per attuare il loro piano Locatelli e Baldini si sono rivolti a tecnici di fatto in pensione) per non disperdere il patrimonio di competenze e conoscenze che la nostra Nazionale aveva nel passato e sta tornando ad avere. Sarebbe bello, inoltre, far rifiorire davvero i centri tecnici di Tirrenia e Formia, dove andrebbero concentrati gli allenamenti degli atleti d’eccellenza. Per aiutare la base del movimento, invece, é necessario un piano di recupero degli antichi “Campi Scuola Coni” per dotare ogni Provincia di un vero e proprio stadio dove far praticare e provare tutte le discipline dell’atletica. Donato D’Auria