Santena (To) – Giovedì 3 ottobre 2019, la Fondazione Cavour e l’Ente Nazionale Risi hanno organizzato un convegno nella splendida cornice del Castello Cavour di Santena. In “Da Leonardo a Cavour. La visione del cambiamento” gli organizzatori hanno voluto analizzare e confrontare le figure di questi due grandi geni italiani, a 500 anni dalla morte del maestro e a 160 dall’inizio della Seconda Guerra d’Indipendenza, quando Cavour riuscì a costruire un’alleanza con la Francia nata dal Trattato di Plombieres dell’anno precedente.
Pur essendo distanti fra di loro nel tempo, tuttavia, si possono notare alcuni interessanti parallelismi fra l’artista e lo statista, diventati simboli del Rinascimento Italiano e del nostro Risorgimento, entrambi momenti di cambiamento epocale per la nostra civiltà. La loro capacità di anticipare, in un certo senso, i cambiamenti culturali e sociali delle loro epoche rende, dunque, Cavour e Leonardo due visionari, accomunati dalla voglia di guardare avanti e di innovare costantemente.
Sia Cavour che Leonardo, inoltre, coltivavano una comune passione per l’agricoltura e furono, almeno in parte, pionieri delle moderne discipline e pratiche di “ingegneria ambientale”. Leonardo, infatti, non fu solo pittore e scultore, ma anche architetto e idraulico e concepì diversi progetti per il miglioramento delle coltura e della loro irrigazione, progetti che furono in parte applicati per la realizzazione del sistema dei Navigli in Lombardia. Anche Cavour fu uno straordinario innovatore in ambito agrario, combinando l’azione politica, che portó allo sviluppo della coltura del riso nel vercellese, alla cura delle sue tenute di Santena (dedicata alla viticoltura) e di Leri, dove si dedicò alla risicoltura, senza dimenticare lo sforzo per la realizzazione dei 170 chilometri di opere del canale Cavour
Al termine della mattinata di incontri, guidati da esperti (come l’ex ambasciatore Luigi Guidobono e lo sceneggiatore Francesco Brugnetta) che hanno analizzato le connessioni tra la visione del cambiamento di Leonardo e Cavour e quella del presente, spazio a una ricca degustazione di risi di produttori selezionati dall’Ente Nazionale Risi. Oltre al riso tradizionale, presente anche il primo sake italiano al mondo, “Nero”, realizzato con il riso nero integrale dell’azienda vercellese “gliAironi”, che ha scelto di proporre la propria visione del cambiamento coniugando una tradizione straniera alla materia prima italiana. Luigi M. D’Auria