L’EXPO Milano 2015 come occasione di incontro tra le grandi Diplomazie Internazionali
Torino- Ormai il grande evento è alle porte. Di EXPO si è parlato tanto negli ultimi tempi; purtroppo spesso si è associato il grande evento internazionale dedicato alla nutrizione alle parole malaffare, tangenti, associazione per delinquere e anche opera inutile e cattedrale nel deserto. Tutto ciò non è stato assolutamente positivo per l’Italia, che mentre si interrogava, con argomenti spesso totalmente infondati sull’utilità e sui costi dell’EXPO, veniva ancora una dipinta nel resto del mondo come un vero e proprio regno del malaffare e della corruzione, più che del buon cibo di qualità. Prima di iniziare qualsiasi tipo di disquisizione, vorrei ribadire in questo articolo che l’EXPO è a mio parere una grandissima occasione per il nostro Paese, che deve assolutamente prenderla al volo per mettere in mostra le proprie eccellenze e i propri pregi, come la capacità di creare prodotti d’eccellenza mondiale in ogni campo. L’Esposizione Universale, nome ufficiale dell’EXPO, fin dalla sua prima edizione, tenutasi a Londra a metà dell’Ottocento, ha consegnato al mondo monumenti di straordinaria bellezza e ha contribuito in maniera determinante a far conoscere a tutti temi scomodi come lo sviluppo sostenibile e lo spreco dell’acqua e del cibo. Rinunciare ad un evento di questa portata significherebbe smettere di confrontarsi con il resto del mondo riguardo le tematiche di sviluppo del Pianeta, a mio parere le politiche su cui si può lavorare di più in campo internazionale. Detto questo, sarebbe comunque impossibile negare che l’organizzazione di EXPO presenta numerose falle non di poco conto, a questo punto difficili da tappare dato che con una riunione, che probabilmente si terrà a Palazzo Chigi il 3 o 4 febbraio, saranno prese le ultime decisioni tecniche e organizzative prima di iniziare la fase di ultimazione dei lavori. Il primo problema riguarda sicuramente il problema corruzione. Appare infatti difficile che il Commissario Raffaele Cantone, peraltro obbligato a gestire altre patate bollenti come la realizzazione della TAV Torino-Lione, riesca a non farsi sfuggire tutti gli affaristi che, purtroppo, considerano l’evento un modo come un altro per arricchirsi a spalle dello Stato. Il secondo problema riguarda la location che ospiterà l’evento, cioè la Fiera di Milano a Rho, da molti considerata una vera e propria cattedrale nel deserto. Non si puó certo negare che le avveniristiche strutture progettate da grandi archi star internazionali potrebbero essere in gran parte smantellate. Di fatto bisognerà capire quale sarà l’eredità dell’EXPO, considerato che tutti le opere potrebbero essere smantellate, a fronte degli elevatissimi costi di realizzazione. Speriamo comunque che i venti milioni di persone che visiteranno il sito possano comunque rimanere impressionate dall’EXPO che, come si diceva, rappresentà una grandissima opportunità di sviluppo per tutto il nostro Paese. Luigi M. D’Auria