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Mensile Indipendente fondato e diretto da Donato D'Auria. Registrato presso il tribunale di Torino il 30 dicembre 2014 al n° 38

Helix 2021 fa conoscere l’Elicicoltura di qualità

17 ottobre 2021

 

Cherasco (Cn) – Al termine di una di giorni di eventi di alto livello, la prima esperienza “in presenza” di Helix puó dirsi assolutamente positiva. L’evento, che nel 2020 (prima edizione assoluta) si era dovuto svolgere primariamente in streaming, é riuscito nell’intento di riunire a Cherasco operatori del settore, della comunicazione e appassionati di elicicoltura.

La scelta di Cherasco, piccola e graziosa cittadina alle porte delle Langhe, non é casuale: si tratta della capitale italiana dell’Elicicoltura e del luogo dove Simone Sampò, Presidente dell’Istituto Internazionale di Elicicoltura, ha deciso di dare vita al primo evento internazionale dedicato al mondo dell’Elicicoltura. Dopo la cena di gala di venerdì, il centro storico di Cherasco é stato pacificamente invaso da diversi workshop (che hanno avuto in totale 400 partecipanti circa), da conferenze dedicate al mondo dell’Elicicoltura e da cibo di qualità, con 9 chef stellati presenti nel corso dell’evento, che hanno dato vita a piatti di alto livello, come l’Escargot Burger di Maurilio Garola de “La ciau del Tornavento” di Treiso (Cn), o classici già legati alla chiocciola, come Filippo Saporito della “Leggenda dei Frati” di Firenze.

Nonostante gli eventi di Helix siano stati trasmessi anche in streaming, la presenza di pubblico “dal vivo” é stata importante e l’evento é pronto, secondo Simone Sampò, ad espandersi anche in una città più grande di Cherasco, senza perdere i legami col territorio ma allo stesso tempo proponendosi come evento centrale fra quelli legate alle eccellenze italiane del cibo. La prospettiva di unire agroalimentare e modelli possibili di economia circolare e sostenibile, legata al mondo dell’Elicicoltura, infatti, merita di essere ulteriormente sviluppata.

Il mondo dell’Elicicoltura italiana puó considerare Helix un punto di partenza importante: stiamo parlando di un mercato ancora legato all’80% alle produzioni estere, con la possibilità per i produttori nostrani di crescere ancora senza rinunciare alla qualità delle produzioni. Per i futuri elicicoltori italiani, infatti, ci sarebbe spazio per 10.000 addetti e 3.500 ettari di produzione. La presenza di un evento come Helix, tuttavia, puó far ben sperare per il futuro e aprire spazio per lo sviluppo di questa filiera. Luigi M. D’Auria