Nichelino (To) – Tra le storie più significative del mondo della pasticceria torinese, negli ultimi anni, c’é la crescita della Dolciaria Artigianale Fontana (Daf), una realtà fortemente radicata nel territorio della cintura Sud di Torino. Il fondatore é Gerolamo Fontana, langarolo, protagonista di quella “emigrazione interna” che negli anni Quaranta e Cinquanta portò tanti piemontesi elle zone rurali a Torino. Dal primo laboratorio artigianale in Piazza Bengasi (nel quartiere Millefonti) nato in occasione del Centesimo anniversario dell’Unità d’Italia, si passò al laboratorio di Moriondo, a Moncalieri, a partire dal 1981. Da questo punto in avanti l’azienda si proietta gradualmente verso una dimensione maggiore, pur restando legata al proprio territorio di riferimento (Gerolamo Fontana fu tra i fondatori della Pro Loco di Moriondo).
Progressivamente, l’azienda passa nelle mani di Maurizio Fontana, figlio di Gerolamo, che guida con il figlio l’espansione della Daf. Tra gli obiettivi primari resta lo sviluppo della pasticceria, ma puntando su un innalzamento della qualità delle materie prime e sulla nascita di diversi bar a Torino e a Nichelino (nella primissima cintura). Pur rispondendo a esigenze diverse come clientela e disegno dei punti vendita, la qualità deve restare alta, così come il rapporto con la clientela storica del territorio. A partire dal 2016, inoltre, la produzione si é spostata dal laboratorio di Moriondo al vero e proprio stabilimento di Trofarello, da dove nascono i prodotti finiti per tutte e 4 le pasticcerie e, in futuro, anche per le diverse linee di franchising.
Il futuro di Daf, dunque, riserva un incremento dei punti vendita “Élite” (come quello di Piazza Castello a Torino) così come di quelli Master (come quello di Nichelino, con uguale linea e 4 vetrine). Nonostante un 2020 estremamente complicato, le prospettive di crescita puntano a tutto il territorio nazionale e non solo, incrementando anche il numero di dipendenti dai 76 attuali. Questi investimenti possono essere un volano anche per le piccole aziende del territorio, che potrebbero coalizzarsi in una filiera produttiva d’eccellenza. Luigi M. D’Auria