Torino – Mercoledì 30 gennaio si é svolto un nuovo incontro del gruppo torinese di Volt, l’undicesimo dall’arrivo di Volt a Torino e il secondo dall’inizio del 2019, anno decisivo per la giovane storia del partito paneuropeo nato da un’idea di Andrea Venzon, che punta a diventare il primo partito totalmente transnazionale a dar vita a un gruppo autonomo al Parlamento Europeo. Presente al “Meet-Up”, anche Mario Ferretti, coordinatore nazionale di Volt, reduce da un altro incontro in Valle d’Aosta, che ha presentato la visione politica di Volt e alcuni punti salienti del programma, tra cui la riforma istituzionale dell’Ue e la necessità di ricostruire un rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni
Dopo Mario Ferretti, hanno preso la parola Riccardo Pinto e Fabio Daniele, rispettivamente coordinatori di Volt a livello cittadino e regionale, che hanno presentato alcune delle sfide a breve e lungo termine di Volt, come la raccolta firme in vista delle prossime elezioni Europee, per cui sarà necessario raccogliere l’esorbitante numero di 150000 firme, divise all’interno delle cinque circoscrizioni elettorali del nostro Paese, ma anche del progetto a lungo termine di Volt, che non intende fermarsi alla prossima tornata elettorale, ma sviluppare le proprie tematiche a livello europeo, nazionale e anche locale.
Subito dopo l’appuntamento torinese, Volt sarà chiamato a confrontarsi con il primo congresso nazionale, che si svolgerà a Firenze tra venerdì 1 e sabato 2 febbraio prossimi, con il titolo “Voltiamo Pagina”. Si tratta di un appuntamento importante anche per le prossime elezioni Europee, visto che avverrà il processo di selezione dei candidati di Volt alle prossime elezioni, unito ad incontri con diversi esponenti politici italiani, anche iscritti ad altri partiti, funzionali ad una crescita della cultura politica e della preparazione degli iscritti e dei delegati di Volt.
Nel corso della serata, sono nati diversi momenti di confronto tra i presenti all’incontro, soprattutto riguardo la possibilità per Volt di allearsi con altri partiti o di correre anche alle elezioni amministrative e regionali, vista anche la presenza di diversi gruppi locali che possono fungere da “laboratorio” per le future esperienze di Volt. Dal dibattito é emersa la grande varietà di persone interessate a Volt e la loro volontà di fare la loro parte per il suo sviluppo, ma anche la necessità di implementare la struttura e l’organizzazione del partito che, a livello nazionale, vanta ancora carenze nel numero di pre-candidati e anche nel numero di donne interessate alla candidarsi (appena 11 su 39 a oggi).
La strada per la crescita di Volt, dunque, é ancora lunga, ma il vantaggio é che Volt si ponga come un progetto politico che non ha una “scadenza”, ma una visione a lungo termine. Anche se vi sono delle carenze relative alle prossime elezioni (una città come Torino rischia di trovarsi senza un candidato membro del suo direttivo), dunque, Mario Ferretti ha ribadito l’impegno di Volt a continuare la propria crescita anche dopo il 26 maggio, provando a fornire una visione europeista all’interno del dibattito nazionale e locale. Luigi M. D’Auria