Milano – Non sono mancate le sorprese, alla presentazione dell’edizione numero 103 del Giro d’Italia. La Corsa Rosa, che prenderà il via da Budapest, regala agli appassionati e ai corridori un percorso decisamente difficile da interpretare, con un buon numero di salite e tanti chilometri a cronometro, che metterà molto sotto stress i corridori, che saranno costretti a un vero e proprio tour de force logistico nel corso delle tre settimane di corsa. Tra i corridori presenti alla presentazione, c’era anche Peter Sagan: dopo sette maglie verdi conquistate al Tour de France in otto anni, il tricampione del mondo slovacco ha deciso (finalemente, ci verrrebbe da dire) di misurarsi con la Corsa Rosa, l’unica grande corsa alla quale non ha mai partecipato e dove punta a essere protagonista di primissimo piano, soprattutto negli arrivi in volata.
Come accennato in precedenza, il Giro partirà da Budapest il 9 maggio,con una breve cronometro nel centro storico della capitale ungherese. Seguiranno altre due tappe in terra magiara, entrambe riservate alle ruote veloci del gruppo. Dopo un veloce trasferimento, il gruppo arriverà in Sicilia per tre tappe non banali, con arrivi ad Agrigento (per scattisti), sull’Etna, che sarà scalato dal versante indedito di Piano Provenzana e a Villafranca Tirrena. Seguiranno tre tappe mosse e per velocisti tra Calabria, Basilicata e Puglia, fino al giorno di riposo dopo la tappa di Vieste.
Nella seconda settimana, spazio ancora ai velocisti con le tappe di Tortoreto Lido e Rimini, prima della Cesenatico-Cesenatico, ricca di insidie (é disegnata sul percorso della Granfondo Nove Colli) e di ricordi di Marco Pantani. Dopo la tappa di Monselice, primo momento chiave della corsa: la cronometro del Prosecco, che stabilirà chi dei principali favoriti dovrà dire addio ai sogni di gloria. In chiusura di settimana, ci sarà un altro arrivo in salita a Piancavallo in Friuli.
La terza settimana sarà di gran lunga la più difficile della corsa. Dopo una tappa di trasferimento che porterà il gruppo a San Daniele del Friuli, ci saranno due arrivi in salita: prima un “tappone” dolomitico con arrivo a Madonna di Campiglio, poi spazio ad un nuovo arrivo inedito, nei Laghi di Cancano nel Parco Nazionale dello Stelvio. Sarà una due giorni chiave, dove la classifica potrà delinearsi in maniera ben definita, emettendo alcune pesanti sentenze. Da quel momento, spazio alle tappe piemontesi: prima la Morbegno-Asti, ultima occasione per i velocisti, poi la Alba-Sestriere. Si tratta della frazione più dura di questo Giro, con il passaggio da salite storiche come Colle dell’Agnello, Izoard e Monginevro, prima dell’arriverò a Setriere, con salita da Cesana. Nonostante sia saltato l’arrivo in cima al Monte Fraiteve, resta un appuntamento bellissimo per l’anno di sport di Sestriere, che festeggia anche il ritorno della Coppa del Mondo di Sci.
Il vincitore del Giro sarà incoronato, come da tradizione, a Milano, al termine di una breve cronometro che potrà regalare le ultime emozioni alla Corsa Rosa numero 103. É ancora presto per parlare di possibili protagonisti e favoriti, anche se é sicura la presenza di Nibali e Sagan. Il percorso favorisce, in ogni caso, corridori come Roglic e Dumoulin, che possono abbinare resistenza in salita e abilità a cronometro, anche se saranno proprio le salite della terza settimana a decidere la Corsa Rosa. Donato D’Auria