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Mensile Indipendente fondato e diretto da Donato D'Auria. Registrato presso il tribunale di Torino il 30 dicembre 2014 al n° 38

Farina, Frumento, Forno e Pane alla “Cascinetta” di Villanova d’Asti

29 maggio 2020

Villanova d’Asti (At) – Azienda agricola, fattoria didattica, panetteria (o, per essere più precisi, “agripanetteria”).É difficile trovare una sola definizione per “la Cascinetta” di Villanova d’Asti, un’azienda che, a nostro avviso, rappresenta bene l’evoluzione e la storia dell’agricoltura di qualità in Italia negli ultimi trent’anni.

Nel 1970 la cascina, in Borgo Bianchi di Villanova d’Asti, era totalmente abbandonata. In breve tempo, Bartolomeo Raviola la rese di nuovo un’azienda agricola a tutti gli effetti, con un’attenzione particolare all’allevamento. É dal 1990, tuttavia, che la storia della Cascinetta prende una direzione totalmente nuova: il figlio di Bartolomeo, Secondo, si trasferisce con la moglie Renata a vivere proprio alla “Cascinetta”. Il sogno, da quel momento, diviene quello di dare vita ad una cascina innovativa, ma attenta alle produzioni di qualità, in particolare riportando in vita l’antica tradizione dei forni a legna, un tempo diffusi in Piemonte soprattutto nelle vallate di montagna.

Inizialmete, la definizione di “Agripanetteria” non era neanche presente tra quelle indicate per le attività in cascina. Da allora, tuttavia, la Cascinetta é riuscita a crescere, passando anche per la creazione di una “fattoria didattica”, scelta che é stato un vero e proprio trampolino di lancio per l’azienda. Da allora, l’azienda ha sempre combinato la produzione agricola (sono circa 25 gli ettari coltivati dalla “Cascinetta”, nei quali sono stati anche recuperati grani e cereali antichi e un tempo poco utilizzati nel territorio, come il farro) e quella di pane, focacce, grissini e dolci, dei quali si occupa direttamente Renata.

Tra i punti più importanti per il successo dell’azienda c’é sicuramente la cura e la passione per la terra, declinata sia nel campo dei cereali e dei frumenti (settore di cui si occupa Secondo) e anche nell’orto, i cui prodotti forniscono direttamente l’azienda, supportando un’agricoltura quasi integralmente a “km 0”. Il rapporto diretto con la terra si unisce all’abilità della trasformazione dei prodotti della tradizione (come i classici “torcerti”, tra i biscotti più apprezzati dai clienti), senza dimenticare l’innovazione, con il settore dell’e-commerce, gestito dal genero Davide, che ha permesso di tenere i contatti con la clientela torinese più affezionata anche durante un periodo difficile come quello appena trascorso. Luigi M. D’Auria