Ivrea (To) – A una sola giornata dalla fine della seconda settimana di corsa, il Giro d’Italia numero 102 inizia a prendere una fisionomia ben definita. Il brutale trittico di salite sulle Alpi Occidentali (Pinerolo, Lago Serrù e Courmayeur) ha emesso le sue sentenze: Vincenzo Nibali e Primoz Roglic si giocheranno la maglia rosa fino all’ultima tappa, ma attenzione allo scalatore ecuadoriano Richard Carapaz, ventiseienne esploso proprio al Giro dell’anno scorso (quando vinse la tappa di Montevergine con uno scatto potente) che sembra aver trovato la sua consacrazione, anche grazie ad una squadra (la Movistar di Eusebio Unzue) che si é dimostrata l’unica in grado di controllare la corsa dal punto di vista tattico.
In questi primi quattordici giorni di corsa lo spettacolo non é mancato, a partire dal primo giorno, quando Roglic ha letteralmente spianato il duro stratto di San Luca e conquistato la prima maglia rosa davanti a Yates e Nibali. Il Primo scossone alla generale, però, lo ha dato la tappa di Frascati con una rovinosa caduta che ha premiato Roglic (fortunato e bravo a trovarsi nelle posizioni di testa del plotone) e costretto uno dei favoriti della vigilia, Tim Dumoulin, a dire addio ai sogni di gloria a causa di una brutta ferita al ginocchio. La prima settimana si é conclusa all’insegna delle fughe nelle tappe di San Giovanni Rotondo e L’Aquila (che hanno portato in rosa Valerio Conti, laziale della Uae) e della cronometro di San Marino, vinta da Roglic, anche se Nibali ha realizzato una prestazione di assoluto livello, che gli ha consentito di guadagnare tempo preziosismo su Yates, Landa e López, che hanno abbandonato proprio a cronometro il loro sogno in rosa.
Le montagne del Piemonte e della Val d’Aosta hanno espresso verdetti importanti. In assenza di Dumoulin e con un Simon Yates spesso in difficoltà, Nibali e Roglic hanno iniziato un duello fisico e mentale che é diventato evidente sulle dure rampe della salita del Lago Serrù, quando si sono controllati e sfidati. La Movistar ne ha approfittato e, sfruttando anche una squadra di altissimo livello, ha consentito a Landa di tornare in classifica e a Carapaz di vestire la Maglia Rosa a Courmayeur, grazie ad un attacco rischioso e spettacolare, iniziato sulla salita del Colle San Carlo e proseguito fino al traguardo, posto di fronte alla partenza della Funivia del Monte Bianco.
Nell’ultima settimana, in ogni caso, ci sarà spazio per recuperare terreno e anche ribaltare la classifica, grazie ad arrivi in salita come quelli di Ponte di Legno (senza il passaggio sul Gavia, ma comunque con il Mortirolo) e Croce d’Aune, senza dimenticare tappe come quella odierna (che ricalca l’arrivo del Giro di Lombardia) e la diciassettesima, con arrivo allo Stadio del Biathlon di Anterselva. Roglic, anche grazie alla cronometro finale di Verona, resta il favorito, ma Nibali sembra in palla e in grado di siglare il suo terzo sigillo al Giro. Carapaz puó fare la sorpresa, ma le sue scarse doti di cronoman lo obbligano a cercare di guadagnare altro terreno. Difficili, invece, le rimonte di Landa e Yates (staccati di diversi minut), anche se le loro azioni potrebbero essere l’ago della bilancia di un Giro particolarmente spettacolare e intenso. Luigi M. D’Auria