Torino – Al termine di 8 giorni di grandissimo tennis, Alexander Zverev ha vinto le Atp Finals di Torino. Si tratta del secondo successo in carriera nel torneo dei “maestri” per il tedesco. Nel 2018, a Londra, era la grande promessa del tennis mondiale, mentre oggi é un giovane campione alla ricerca della consacrazione definitiva, dopo un 2021 che lo ha visto migliorato al servizio e campione olimpico.
Finalista perdente, con qualche rimpianto, il russo Andrey Medvedev. Il campione di Us Open in carica ha letteralmente incantato per larghi tratti del torneo torinese, ma ha mostrato una pericolosa tendenza a non chiudere le partite. É successo nel girone contro lo stesso Zverev, quando una partita in cui il susso era partito a razzo si é trasformata in una lotta che ha visto in azione il tennis contemporaneo ai suoi massimi: servizio potente, risposte aggressive e tante “mazzate” da fondo campo, nel tentativo di prendere il controllo dello scambio anche nelle situazioni più scomode. Il russo, salvatosi al tie-break del terzo set, ha rimesso in discussione anche la partita con Jannik Sinner: dopo aver malmenato l’altoatesino nel primo set, Medvedev lo ha fatto rientrare chiudendo la gara con estrema difficoltà. Disattenzioni che gli sono state fatali contro uno Zverev in stago di grazia, che lo ha sconfitto in due set nella finalissima.
Sconfitta in semifinale, proprio contro Zverev, per Novak Djokovic. Il numero 1 del mondo ha giocato un girone di alto livello, mettendo in mostra il suo miglior tennis contro Casper Ruud e gli altri avversari del girone, ma si é fermato in semifinale contro Zverev, dimostrando di essere battibile, almeno in questa ultima parte di 2021. In casa Italia, invece, tanta delusione per l’infortunio nella giornata inaugurale di Matteo Berrettini (il romano salterà anche la Coppa Davis) ma anche grande soddisfazione per le prestazioni di Jannik Sinner, che da subentrato ha vinto un incontro e fatto vedere tutti i progressi nel suo gioco contro Medvedev. Il futuro, anche per quanto rifuarda le Finals, è suo.
Al termine di questa prima edizione su 5 di Finals, Torino puó essere soddisfatta e a nostro avviso é promossa. Le uniche criticità vere riguardano il villaggio per il pubblico (giusta l’idea di organizzare eventi anche nel centro storico, ma un’arena come il PalaAlpitour merita un fan village più corposo) e l’accessibilità degli allenamenti (non ha senso rendere così costosa l’accessibilità della struttura dello Sporting se i protagonisti si allenano anche nei due campi del palazzetto). A livello di spettacolo sportivo, cornice di pubblico e di strutture messe a disposizione dei giocatori, gli organizzatori e l’Atp hanno fatto un lavoro di buon livello. Con l’esperienza accumulata anche nella prossima Coppa Davis (incontri a Torino dal 25 al 29 novembre prossimi) le possibilità per il tennis torinese e italiano di dare vita a cinque anni di crescita tecnica e organizzativa sono tangibili. Luigi M. D’Auria