Oropa (Biella) – Il coraggio e la passione di Claudio Piana hanno avuto la meglio. La Biella-Oropa numero 45 si é disputata regolarmente sabato 10 ottobre, nel consueto percorso tutto in salita che la rende una delle corse più dire del panorama podistico su strada. Per la sedicesima volta, inoltre, la gara era anche valida come Memorial Ismar Pasteris, storico organizzatore biellese e fondatore della gara.
Con circa 550 podisti al via, gli organizzatori hanno optato per una partenza a 3 “onde” per mantenere, per quanto possibile, il distanziamento sociale. Un rischio calcolato, visto che grazie a questo sforzo organizzativo si é svolta l’unica gara di pregio dell’autunno podistico piemontese. Dal punto di vista agonistico, in ogni caso, non sono mancati i colpi di scena e le grandi prestazioni, che hanno portato alla caduta di entrambi i record del percorso.
Nella gara femminile, l’assenza dell’azzurra Sara Dossena ha aperto la strada all’Inglese, ma residente in Italia, Emily Grace Collinge. L’atleta di Sondrio ha frantumato il primato di Valeria Straneo, chiudendo la sua prova in 50’59”, al termine di un assolo durato tutta la salita. Secondo posto per l’esperta Catherine Bertone, che ha sfiorato il suo primato personale con il tempo di 55’53”. Terzo posto per la torinese Sara Brogiato, il cui 56’41” vale il settimo posto all-time nei tempi della scalata biellese.
Anche nella gara maschile é caduto il primato assoluto della gara. Merito del valdostano, di origine marocchina, Omar Bouamer, andato in fuga sulla salita di Favaro e bravo a resistere al rientro degli avversari, stampando uno splendido 47’46”. Secondo posto per Andrea Astolfi, con un ottimo tempo di 48’05”. Terzo posto, infine, per uno degli atleti che conosceva meglio il percorso, Andrea Molteni, per il quarto anno consecutivo nei primi 5. Alla fine, dunque, si può tranquillamente parlare di grande successo organizzativo per Claudio Piana e la sua squadra, bravi a soddisfare la “fame” di podismo di un movimento messo in difficoltà da un 2020 difficile sotto ogni punto di vista. Luigi M. D’Auria