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Mensile Indipendente fondato e diretto da Donato D'Auria. Registrato presso il tribunale di Torino il 30 dicembre 2014 al n° 38

Pogacar cannibale, vince anche il Tour de France numero 111

29 luglio 2024

Guillestre (Alte Alpi) –   6 vittorie di tappa al Giro d’Italia, 6 vittorie di tappa al Tour de France, più di 6 minuti di vantaggio sul secondo classificato, il rivale di sempre Vingegaard. C’é una strana affinità fra Tadej Pogacar e il numero 6, in questo magico 2024 del corridore sloveno. Talento precoce e vincente, il ventiseienne ha realizzato una magica doppietta che non si vedeva, nel mondo del ciclismo, dal 1998, quando fu Marco Pantani ad imporsi sia al Giro d’Italia che al Tour de France.

In un Tour partito per la prima volta dall’Italia, con una splendida vittoria di tappa del francese Bardet, Pogacar ha saputo imporre la sua legge fin dalla quarta tappa, la Pinerolo-Valloire, con la scalata di Sestriere, Monginevro e Galibier. Il suo dominio é proseguito sui Pirenei, con la vittoria bellissima sul Plateau de Beille, concludendosi poi con la vittoria nella tappa regina, la Embrun-Isola 2000, e nella cronometro finale di Nizza.

In una corsa a tappe segnata dal grande caldo, nessuno é stato in grado di resistere ad un Pogacar obiettivamente più forte di tutti. Vingegaard, vincitore nel 2022 e nel 2023, ha stretto i denti dopo il grave infortunio patito ad aprile, ma si é dovuto limitare ad essere “primo degli umani”. Terzo posto per il campione olimpico e mondiale a cronoemtro, il classe 2000 Evenepoel. Il belga ha chiarito i dubbi di chi non lo vedeva in grado di reggere sulle tre settimane al Tour e in futuro potrà vincere la Grande Boucle. Gli altri uomini di classifica, dallo spagnolo Mas al nostro Ciccone fino al russo Vlasov, sono stati limitati al ruolo di comparse.

La nostra redazione ha potuto seguire dal vivo la partenza della diciannovesima tappa. In una montagna francese blindata per il clima pre-Olimpica e boccheggiante per il caldo, il Tour de France é tornato sullo storico Col de Vars, già scalato nel 1948 da Gino Bartali in una storica tappa Digne les Bains- Briancon. Pogacar ha impresso il suo sigillo anche in questa frazione, riprendendo una fuga coriacea che aveva visto protagonisti Simon Yates e Richard Carapaz.

Il bilancio delle quattro tappe italiane é stato sicuramente positivo. Spettacolare é stata la Firenze-Rimini, con il grande attacco di Bardet e Van Den Broeck. Bella la Cesenatico-Bologna, che ha visto arrivare la fuga e la vittoria del talento francese Vaquelin. Disegnata in modo peggiore, invece, la Piacenza-Torino, che ha visto un arrivo scontato in volata, dopo 221 chilometri percorsi dai corridori a velocità non esagerata a causa del grande caldo. Il Piemonte, però, avrà modo di riscattarsi nel 2025, con la sempre più probabile partenza della Vuelta Espana proprio dalla Provincia di Torino. Luigi M. D’Auria