Torino – Lo storico francese Marc Bloch resta, a quasi ottant’anni dalla morte, una delle figure di intellettuale e storico più interessanti del Novecento. Bloch fu uno dei fondatori, con Lucien Febvre, e maestri della scuola francese degli “Annales”, ma fu anche sergente nella Prima Guerra Mondiale e partigiano nella Seconda. Intellettuale integerrimo e legatissimo al rigore scientifico dei propri studi storici, Bloch fu anche un uomo d’azione (“Non si direbbe che un uomo come voi fosse a suo agio nell’azione” gli dissero durante la ritirata di Dunkerque, durante la quale si mostró fra i soldati più calmi e risoluti) e di grande impegno civile. In questo senso la sua “Apologia della Storia”, scritto negli anni della Seconda Guerra Mondiale e pubblicato postumo nel 1949, rappresenta il suo testamento come storico e anche come cittadino.
Il saggio, purtroppo mai terminato, vuole rispondere a una domanda tanto semplice quanto importante: “Che cos’é la Storia?”. Rispondere a questo quesito rappresenta una delle pietre angolari della costruzione del pensiero contemporaneo. L’emergere della sociologia e delle altre scienze sociali, nate e cresciute nell’Ottocento, aveva messo in dubbio la validità dello studio della storia, intesa come lo studio di eventi, date e battaglie. Bloch, tra gli altri, si propone di dimostrare che lo studio della storia é anche altro e che può essere una materia di studio valida anche per il mondo contemporaneo. Gli studi dei fenomeni economici, dei commerci, dello sviluppo delle tecnologie nei diversi Paesi europei, della conformazione dei territori rurali sono tutti campi di indagine storica possibile e sono, secondo lo storico francese, strumenti fondamentali per integrare e comprendere la conoscenza della “grande storia” degli eventi e delle battaglie.
Il minimo comune denominatore del rapporto fra studi storici e altre discipline e fra i diversi metodi di indagine storica, tuttavia, è uno solo: l’uomo. Senza uomo é impossibile studiare storia, dunque si giunge a quella che Bloch presenta come definizione di storia: “Studio dell’uomo nel tempo”. Questa stessa definizione, motivata da Bloch nel suo saggio, rappresenta la maggiore arma a disposizione dello studio della storia per continuare ad esistere: studiare l’uomo, la sua evoluzione e le sue storie in una prospettiva temporale, ma in grado di includere anche approcci diversi. Luigi M. D’Auria