Torino – Con la presentazione di giovedì, svoltasi presso la sala conferenze della Regione Piemonte, è finita la fase di preparazione della settima edizione del Festival del Giornalismo Alimentare. Un evento importantissimo per il mondo della comunicazione e non solo, che chiude un maggio ricchissimo di eventi per la città di Torino. Dopo un’edizione 2021 ridotta, con gli eventi e i panel concentrati al Circolo dei Lettori, il Festival tornerà al Lingotto, dove si é svolto diverse edizioni e fino al 2020.
Nella due giorni del Festival, che si svolgerà il 31 maggio e il 1 giugno, saranno 100 i relatori coinvolti in oltre 30 panel. A questi eventi e dibattiti, bisogna aggiungere anche diversi eventi “off” (tra cui la presentazione, lunedì 30 maggio, di un nuovo liquore al bergamotto, realizzato da Affini, in collaborazione con Coldiretti), i laboratori pratici e la presentazione di 8 ricerche. Lunedì 30 maggio, a coronamento di un rinnovato rapporto con la città, si svolgerà una bella anteprima, con la presenza del Professor Egidio Dansero, dedicata alle “Politiche per fare di Torino una vera Capitale del Cibo”.
Dopo un’edizione 2021 dedicata al mondo del cibo dopo la pandemia, l’edizione 2022 sarà dedicata di nuovo a tematiche di strettissima attualità. Con la crisi alimentare innescata dalla guerra, l’Occidente si é trovato di fronte a una carenza di cibo senza precedenti negli ultimi decenni. Una realtà di fame e di crisi che sembrava essere definitivamente archiviata e che, invece, ci ha investito di nuovo, trovandoci impreparati. La sfida, dunque, diventa quella di combinare la presenza di cibo con la qualità dello stesso. In questo senso, come nel progetto del bergamotto, diventa fondamentale un rapporto costruttivo fra tutti gli attori del mondo del cibo, coinvolgendo anche l’aspetto comunicativo. Senza una comunicazione di qualità, infatti, il buon cibo perde parte delle proprie potenzialità.
Il Festival del Giornalismo Alimentare, dunque, si presenta rinnovato e potenziato, ma anche fedele alla propria storia. Massimiliano Borgia e il suo staff hanno dato vita ad un Festival di qualità, che vuole anche potenziare il proprio rapporto con i cittadini interessati alle tematiche del cibo. Le politiche per fare del cibo di qualità, senza essere dipendenti dalle logiche industriali e autosufficienti, devono essere praticate palmo a palmo dai piccoli produttori, come già avviene nel progetto del GiardinOrtoFruttetOliveto di Mezzana della Terra, ad Ascoli Satriano. Donato D’Auria