É vera o falsa la resurrezione dell’Inter?
Milano – Anche se la quinta giornata é ancora in alto mare, possiamo dire che la nuova Inter di Roberto Mancini si troverà, ancora e,come sempre in questo inizio di stagione, in testa alla classifica di un Campionato non stellare come dieci anni fa ma non proprio da buttar via come direbbe qualcuno. In queste situazioni, come sempre, tifosi e opinionisti si dividono, pubblicando editoriali contrastanti. I “positivisti” dicono che la grande Inter é risorta e che siamo prossimi ad un diciannovesimo scudetto che porterebbe l’Inter a superare nella speciale classifica i cugini del Milan. Altri, invece, insistono sulla mollezza degli avversari affrontati e su una difesa a tratti ballerina. La verità, come quasi sempre, sta nel mezzo. É vero, infatti, che l’Inter finora ha sempre vinto ma non ha mai convinto, nemmeno nel vittorioso derby contro il Milan (squadra tirata, tra l’altro, dall’autore di questo articolo), dove la difesa ha spesso ballato e, se non fosse stato per errori grossolani di Luiz Adriano, la squadra di Mancini avrebbe potuto finire il primo tempo indietro di uno o due gol. La storia non si fa, tuttavia, con i se è con i ma e, dunque, preferiamo concentrarsi su un dettaglio prettamente tecnico: dopo l’ottimo gol di Guarin i nerazzurri si sono chiusi in difesa, lasciando spazio ad alcuni tiri pericolosi di Balotelli e Bonaventura. L’atteggiamento é stato da provinciale e non da squadra che vuole vincere il campionato. Lasciato il giusto spazio all’accusa, ci sembra giusto dare credito alla difesa, che di fonda su dati sia numerici che qualitativi. Quello numerico é sostanzialmente uno solo: l’Inter é l’unica squadra ad aver vinto tutte le partite in questo inizio di campionato. Ciò basterebbe ad un tifoso, ma non ad un giornalista. Passiamo dunque ai dati qualitativi, partendo dalla rivelazione di questo inizio di stagione: Stevan Jovetic. Diventato un esubero all’interno del Manchester City, il montenegrino ha trovato nuova linfa grazie a Mancini, che lo ha fatto uscire dalla prigione calcistica in cui si era trovato, facendo capire a tutti che prenderlo é stato tutt’altro che un azzardo. Ora Mancini deve essere altrettanto bravo a rivitalizzare Ljajic e Montoya, voluto fortemente ma finito ai margini del progetto Inter. Intanto, i tifosi dell’Inter si godono già un ottimo Kondongbia e un Santon rivitalizzato dallo stesso allenatore che lo lanciò ad alti livelli. Saranno solo i posteri a dire se l’Inter tornerà in alto. Comunque, i segnali di ripresa ci sono tutti. Luigi M. D’Auria